I ricercatori dell’University of Oxford hanno analizzato i dati relativi a 7 milioni di contatti a rischio notificati dalla app ‘Nhs Covid-19’, un’applicazione simile all’italiana ‘Immuni’
“Quante probabilità ci sono di contrarre il virus SarsCoV2 dopo essere stati esposti? “. È questo l’interrogativo al quale i ricercatori dell’University of Oxford hanno voluto dare una risposta. E per farlo hanno analizzato i dati relativi a 7 milioni di contatti a rischio notificati dalla app ‘Nhs Covid-19’, un’applicazione simile all’italiana ‘Immuni’, che segnalava il contatto ravvicinato (meno di 2 metri per 15 minuti) con una persona positiva a Covid-19.
I risultati, pubblicati su Nature, mostrano che chi si ammala di Covid, in oltre di quattro casi su cinque, ha contratto il virus attraverso il contatto prolungato (più di un’ora) con una persona positiva. Inoltre, nel 40% dei casi i contagi avvengono in famiglia. In particolare, dallo studio, che ha come primo autore l’italiano Luca Ferretti, è emerso che il fattore che più aumenta le probabilità di contagio è la durata dell’esposizione: l’82% dei contagi avviene dopo un contatto di più di un’ora e il rischio di trasmissione cresce nel tempo al ritmo dell’1,1% per ogni ora che passa. Anche per questa ragione, la famiglia costituisce uno degli ambienti privilegiati di contagio: dall’analisi dei dati, anche se i familiari rappresentavano il 6% dei contatti, nell’ambito familiare si registrava il 40% dei contagi.
Dallo studio, secondo i ricercatori derivano diverse indicazioni pratiche. Per esempio, “per il Covid, il rischio di trasmissione continua ad aumentare anche dopo diversi giorni di esposizione: quindi – come scrive su X (ex Twitter) il coordinatore dello studio Christophe Fraser – se qualcuno in casa tua risulta positivo, non è scontato che anche tu lo abbia già contratto e quindi puoi limitare il rischio”.
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