Negli ultimi 28 giorni, casi e decessi in calo in cinque regioni Oms su sei. Dati in salita solo nell’area dell’Ovest Pacifico: +8% i contagi e +23% le morti segnalate
Si chiama EG.5 ed è la new entry nell’elenco delle varianti di Sars-CoV-2 osservate speciali, le cosiddette Vum (varianti sotto monitoraggio). Secondo l’ultimo aggiornamento settimanale dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), è già la terza variante più diffusa a livello globale, dopo Arturo XBB.1.16, considerata variante di interesse insieme a una Kraken (XBB.1.5) in declino costante, e dopo Hyperion (XBB.1.9.1), che è comunque in calo. I dati sono emersi dalla fotografia scattata dall’agenzia Onu per la salute in relazione all’ultima settimana monitorata, la numero 27, che va dal 3 al 9 luglio. Negli ultimi 28 giorni, dal 26 giugno al 23 luglio 2023, i casi e i decessi per Covid sono in calo in cinque regioni Oms su sei. Dati in salita solo nell’area dell’Ovest Pacifico: +8% i contagi e +23% le morti segnalate.
A livello globale, sono stati censiti oltre 868mila nuovi casi in un mese (-18%) e circa 3.700 decessi (-47%). Il calo osservato è significativo in gran parte del mondo: sul fronte contagi -75% nella regione del Mediterraneo Orientale, -72% nella regione europea, -70% nel Sudest asiatico, -48% nella regione africana e -35% nelle Americhe; per quanto riguarda i decessi si registra -77% nella regione del Mediterraneo orientale, -74% nella regione europea, -70% nel Sudest asiatico, -48% nella regione africana e -31% nella regione delle Americhe. Il contatore da inizio pandemia al 23 luglio segna oltre 768 milioni di casi confermati e oltre 6,9 milioni di decessi. Durante l’ultimo mese il 52% (122 su 234) dei Paesi e territori ha segnalato almeno un caso, una percentuale in calo dalla metà del 2022.
Nonostante i dati in discesa, e il fatto che l’emergenza sanitaria pubblica di rilevanza internazionale sia stata dichiarata conclusa il 5 maggio 2023, «Covid-19 rimane una minaccia», puntualizza l’Oms che sollecita gli Stati «a mantenere, non a smantellare, la loro infrastruttura. È fondamentale sostenere tempestivamente la sorveglianza e la segnalazione dei casi, il monitoraggio delle varianti, la fornitura di assistenza clinica, la somministrazione di richiami vaccinali a gruppi ad alto rischio, i miglioramenti nella ventilazione». Quanto ai numeri contenuti nei report, «non rappresentano accuratamente i tassi di infezione a causa della riduzione di test e segnalazioni».
Tornando al quadro delle varianti, l’Oms spiega che quella attualmente più diffusa, cioè Arturo, è stata segnalata da 99 Paesi in tutto il mondo. Dalla settimana epidemiologica 24 (12-18 giugno), è diventata la variante prevalente, superando Kraken. Nella settimana 27 ha rappresentato il 24,1% del totale sequenze depositate nella banca dati Gisaid, in aumento rispetto al 20,5% registrato un mese prima. Tra le varianti che hanno mostrato una tendenza in crescita c’è EG.5, salita a quota 12,8% nell’ultima settimana considerata rispetto al 4,1% di 4 settimane prima. Anche XBB ha mostrato un leggero aumento nella settimana 27 (8,2% rispetto a 5,9% di un mese prima). Hyperion è scesa dal 18 al 13,3%, Kraken dal 21,6 all’11,3%, XBB.1.9.2 dal 9,2 al 5,3%. Le altre Vum risultano stabili, a quote molto basse.
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