Brusaferro: «Quasi tutta Italia bianca a metà giugno se trend continua così». Rezza: «Campagna vaccinale sta dando effetti, meno casi gravi e decessi»
«Il quadro dell’Europa è in miglioramento» e «l’Italia è in arancione con una curva in decrescita tra le più basse d’Europa. I comuni di molte zone del nostro Paese sono di colore bianco. Ciò dimostra una netta decrescita dei casi». Lo ha evidenziato Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, nella conferenza stampa settimanale sull’analisi dei dati del Monitoraggio regionale sull’epidemia di Covid-19. Alla luce di questi dati, a partire dal 7 giugno le Regioni Abruzzo, Liguria, Umbria e Veneto passeranno in zona bianca.
«Tre persone su quattro che contraggono l’infezione – ha spiegato ancora Brusaferro – sono asintomatiche o con pochi sintomi e i casi diminuiscono in tutte le fasce di età, incluse quelle più giovani». L’età mediana alla prima diagnosi è in lieve diminuzione sotto i 40 anni, come la scorsa estate. Continua anche la decrescita dell’età media al primo ricovero, nell’ultima settimana 58 anni.
«Siamo di fronte ad uno scenario di progressiva decrescita dell’infezione. Se questo trend dell’incidenza continua, a metà giugno quasi tutta l’Italia sarà in zona bianca». Prevede Brusaferro, che ha parlato anche delle varianti: «Sappiamo le varianti che circolano, in particolare la variante inglese. Sappiamo però che ci sono altre varianti presenti, che possono avere una maggiore trasmissibilità e/o possono eludere parzialmente la risposta immunitaria. Tutto questo ovviamente richiede grande attenzione, grande cautela e anche grande prontezza nel tracciamento, nell’identificazione e nel sequenziamento».
«Si sta registrando una netta decrescita dei casi tra i vaccinati. Lo stesso per l’ospedalizzazione, in netto calo, così come per la terapia intensiva e per i decessi. L’impatto del vaccino, rispetto sia all’infezione che ai ricoveri e ai decessi, è estremamente significativo, quindi le vaccinazioni sono protettive». Lo ha affermato Gianni Rezza, direttore generale della Prevenzione del Ministero della Salute, nella conferenza stampa sull’analisi dei dati del Monitoraggio regionale sull’epidemia di Covid-19.
Ad oggi, ha spiegato Rezza, «c’è una bassa probabilità di recrudescenza dell’epidemia» ma occorre «continuare con prudenza. Possiamo guardare con un certo ottimismo alla situazione attuale e a quella futura dell’estate, ma dobbiamo essere attenti, come sanità pubblica, nel monitorare l’andamento dell’epidemia e occorre sempre prendere qualche piccola precauzione anche a livello individuale», ha aggiunto.
«Facciamoci promotori di campagne di vaccinazione – ha detto Rezza – in Paesi poveri di risorse, perché se il virus continua a circolare in alcuni Paesi è possibile che si sviluppino nuove varianti. È pericoloso far correre il virus in Paesi densamente popolati».
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