Aumentano i decessi e crollano nuove vaccinazioni. Cartabellotta: «Iniziale discesa della curva condizionata anche da calo tamponi, per molecolari tasso positività in lieve risalita»
«Bene il superamento del sistema dei colori e la sospensione del contact tracing». Sarebbero però «inaccettabili la revisione delle misure inerenti la sorveglianza sanitaria e nelle scuole, l’isolamento dei lavoratori dei servizi essenziali e la classificazione dei ricoveri Covid», ovvero alcune delle proposte di semplificazione rivolte dalle Regioni al Governo. Proposte avanzate «nonostante ci troviamo ancora in uno scenario caratterizzato da un’elevata circolazione del virus e da una forte pressione sugli ospedali, con pesanti ricadute sull’assistenza ai pazienti non Covid». È quanto dichiarato dal presidente di Gimbe, Nino Cartabellotta, nell’ultimo monitoraggio indipendente della Fondazione.
Lieve diminuzione, nella settimana dal 19 al 25 gennaio (rispetto alla precedente), dei nuovi casi di Covid-19 (1.197.970 vs 1.243.789, -3,7%) e dei pazienti in terapia intensiva (1.691 vs 1.715, -1,4%), a fronte però di un aumento dei decessi (2.519, di cui 141 riferiti a periodi precedenti, vs 2.266, +11,2%) e dei ricoverati in area medica con sintomi (20.037 vs 19.448, +3%). Crescono anche gli attualmente positivi (2.689.262 vs 2.562.156, +5%) e le persone in isolamento domiciliare (2.667.534 vs 2.540.993, +5%).
«Dopo 13 settimane consecutive di aumento – dichiara il presidente di Gimbe – sul fronte dei nuovi casi si registra una lieve flessione». Stiamo dunque assistendo ad «un’iniziale discesa della curva nazionale», condizionata però da «situazioni regionali molto eterogenee, da trend differenti per le varie fasce di età oltre che da una riduzione del numero di tamponi, sia antigenici che molecolari: in particolare, per questi ultimi, il tasso di positività è in lieve risalita».
La Fondazione evidenzia inoltre il calo del numero dei tamponi totali (-4,5%), passati dai 7.672.378 della settimana 12-18 gennaio ai 7.327.579 della settimana 19-25 gennaio, con una diminuzione sia dei tamponi rapidi (-67.898; -1,2%) sia di quelli molecolari (-276.901; -13,9%). La media mobile a 7 giorni del tasso di positività dei tamponi molecolari torna a salire (dal 21,3% al 22,9%), mentre rimane stabile (dal 14,4% al 14,3%) quella degli antigenici rapidi. «Questi numeri – commenta ancora Cartabellotta – confermano che la circolazione del virus rimane elevata e che, considerata la risalita del tasso di positività dei tamponi molecolari, il calo della curva dei contagi deve essere interpretato con cautela».
Sempre tanti e in aumento i decessi, con una media di 360 al giorno rispetto ai 324 della settimana precedente, e «resta alta la pressione sugli ospedali – rimarca Renata Gili, responsabile Ricerca sui Servizi sanitari della Fondazione Gimbe – dove i posti letto occupati da pazienti Covid in area medica aumentano, seppure più lentamente, mentre si registra una lieve flessione in terapia intensiva».
Al 25 gennaio, il tasso di occupazione nazionale da parte di pazienti Covid è del 30,6% in area medica e del 17,6% in area critica. Tutte le regioni superano la soglia del 15% in area medica, con la Valle d’Aosta che raggiunge il 53,1%. E ad eccezione di Basilicata, Molise e Umbria, tutte superano la soglia del 10% in area critica. «Prosegue la flessione degli ingressi giornalieri in terapia intensiva – osserva Marco Mosti, direttore operativo Gimbe – la cui media mobile a 7 giorni scende a 132 ingressi/die, rispetto ai 141 della settimana precedente».
Crolla il numero di nuovi vaccinati contro Covid-19 negli ultimi 7 giorni. Nella settimana dal 19 al 25 gennaio sono stati 355.309, quasi il 31% in meno rispetto ai 514.324 della settimana precedente. Dei nuovi vaccinati, il 43,9% è rappresentato da bambini nella fascia 5-11 anni, in netta flessione rispetto alla settimana precedente (155.997, -35,6%). E nonostante la recente introduzione dell’obbligo vaccinale, i nuovi vaccinati over 50 scendono a 96.957 (-25,6%). In particolare, per questa fascia anagrafica la media mobile a 7 giorni dei nuovi vaccinati, dopo aver raggiunto il picco di 19.879 del 15 gennaio, è scesa a quota 13.851 il 25 gennaio. Nella fascia 5-11 anni, dopo il picco di 38.624 registrato il 9 gennaio, la quota di nuovi vaccinati si è stabilizzata per poi iniziare una discesa fino a 22.285 il 25 gennaio, «inevitabilmente legata anche al rinvio delle prenotazioni vaccinali degli studenti in isolamento», analizza il report. In lieve, ma progressivo calo, sia la fascia 12-19 anni sia quella 20-49.
Gimbe evidenzia inoltre che, al 18 gennaio, sono ancora 7,8 milioni le persone senza nemmeno una dose di vaccino: 2,58 milioni nella fascia 5-11 anni e 724mila della fascia 12-19, che influenzano la sicurezza delle scuole, oltre a 2 milioni di over 50 ad alto rischio di malattia grave («il vero tallone d’Achille – avverte la Fondazione – che alimenta i ricoveri in area medica e in terapia intensiva»).
Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato