Salute 26 Aprile 2024 15:26

Covid, Report Oms svela l’abuso di antibiotici: “Somministrati al 75% dei contagiati, ma servivano solo all’8%”

Il rapporto Oms, presentato in occasione del Congresso della Società europea di microbiologia clinica e malattie infettive (Escmid) a Barcellona, si basa sui dati relativi a circa 450mila pazienti ricoverati per Covid in 65 Paesi del mondo, in un periodo di tre anni, fra gennaio 2020 e marzo 2023
di I.F.
Covid, Report Oms svela l’abuso di antibiotici: “Somministrati al 75% dei contagiati, ma servivano solo all’8%”

Servivano a meno di un malato su 10, ma sono stati dati a tre su quattro. Un Report dell’Organizzazione Mondiale della Sanità denuncia “un ampio abuso di antibiotici” durante la pandemia di Covid, tra i pazienti ricoverati in ospedale a causa dell’infezione da virus Sars-CoV-2. Una condotta che “potrebbe aver esacerbato il dilagare silenzioso della resistenza antimicrobica”. Peggiorando quindi l’emergenza dei superbatteri resistenti ai farmaci. Il rapporto Oms, presentato in occasione del Congresso della Società europea di microbiologia clinica e malattie infettive (Escmid) a Barcellona, si basa sui dati relativi a circa 450mila pazienti ricoverati per Covid in 65 Paesi del mondo, in un periodo di tre anni, fra gennaio 2020 e marzo 2023. Emerge che, “mentre solo l’8% dei pazienti ospedalizzati con Covid-19 presentava coinfezioni batteriche da trattare con antibiotici”, questi farmaci “sono stati somministrati a circa il 75% dei ricoverati ‘per ogni evenienza’”. In altre parole, nel dubbio si è preferito utilizzarli. Non solo: sono stati prescritti soprattutto gli antibiotici classificati dall’Oms come ‘Watch’, a maggior rischio di indurre resistenza.

A quali pazienti con Covid sono stati somministrati gli antibiotici

“L’uso di antibiotici variava dal 33% nella regione del Pacifico occidentale all’83% nel Mediterraneo orientale e nelle regioni africane. Tra il 2020 e il 2022 le prescrizioni sono progressivamente diminuite in Europa e nelle Americhe, mentre sono aumentate in Africa – precisa l’Oms -. Il tasso più alto di utilizzo di antibiotici è stato osservato tra i pazienti con Covid-19 grave o critico, con una media globale dell’81%. Nei casi lievi o moderati si è osservata una notevole variazione tra le regioni, con l’impiego più alto” registrato “nella regione africana (79%)”. L’aver usato antibiotici ‘perché non si sa mai’, rimarca l’Oms, “nel complesso non ha migliorato i risultati clinici” dei ricoverati con Covid. Se infatti “quando un paziente ha davvero bisogno di antibiotici i benefici” del loro utilizzo “spesso superano i rischi associati agli effetti collaterali o all’antimicrobico-resistenza, quando non sono necessari – ammonisce Silvia Bertagnolio, responsabile dell’unità Oms per la sorveglianza, le prove e il rafforzamento dei laboratori, divisione resistenza antimicrobica – questi farmaci non offrono alcun beneficio e presentano rischi”. In particolare, “usarli contribuisce all’emergere e alla diffusione della resistenza antimicrobica”.

Necessario monitorare la prescrizione di antibiotici a livello globale

Ecco perché i dati del Report evidenziano la necessità di “miglioramenti nell’utilizzo razionale degli antibiotici – auspica l’esperta italiana – per ridurre al minimo le conseguenze negative non necessarie per i pazienti e le popolazioni”. “Questi risultati sottolineano l’importante necessità di finanziare adeguatamente gli sforzi per migliorare la prescrizione di antibiotici a livello globale – commenta Yukiko Nakatani, direttore generale aggiunto dell’Oms per la resistenza antimicrobica – e discuterli è particolarmente rilevante in vista della prossima riunione di alto livello dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite sulla resistenza antimicrobica in programma a settembre”.

 

 

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