Salute 2 Maggio 2023 10:26

Oms: il 4 maggio comitato emergenza. Sarà «fine pandemia»?

Si terrà il 4 maggio la quindicesima riunione del Comitato di emergenza per il Covid-19, convocata dal direttore generale dell'Organizzazione mondiale della sanità, Tedros Adhanom Ghebreyesus. Un incontro molto atteso e che potrebbe rappresentare un passo decisivo verso la dichiarazione di fine pandemia. Nel frattempo l'Oms ha appena pubblicato un nuovo report, secondo il quale i sistemi sanitari nazionali iniziano a riprendersi dalla pandemia
Oms: il 4 maggio comitato emergenza. Sarà «fine pandemia»?

Si terrà il 4 maggio la quindicesima riunione del Comitato di emergenza per il Covid-19, convocata dal direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità, Tedros Adhanom Ghebreyesus. Un incontro molto atteso e che potrebbe rappresentare un passo decisivo verso la dichiarazione di fine pandemia. Dopo la riunione, il Comitato di emergenza informerà il direttore generale dell’Oms, indicando se la pandemia di Covid-19 costituisce ancora un’emergenza sanitaria pubblica di interesse internazionale (PHEIC). Il comitato di emergenza indica anche raccomandazioni temporanee all’Oms e ai suoi Stati membri.

Lopalco: «Decisione Oms dipenderà da situazione mondiale»

«La valutazione che il Comitato di emergenza Covid-19 dell’Organizzazione mondiale della sanità farà il 4 maggio, giovedì, dipenderà dalla situazione mondiale, con particolare riferimento ai dati che provengono dai Paesi con economie in transizione», commenta l’epidemiologo Pier Luigi Lopalco, docente di Igiene all’Università del Salento. In ogni caso, «non cambierà molto per quello che faremo noi in Italia nei prossimi mesi», aggiunge.

Nuovo report Oms segnala il recupero parziale dei sistemi sanitari nazionali

Nel frattempo l’Oms ha appena pubblicato un nuovo report, secondo il quale i sistemi sanitari nazionali iniziano a riprendersi dalla pandemia. «La percentuale di servizi interrotti – sostiene l’Oms – è diminuita in media dal 56% nel luglio-settembre 2020 al 23% nel novembre 2022-gennaio 2023». Rudi Eggers, direttore dell’OMS per i servizi sanitari integrati, sottolinea: «È una buona notizia che i sistemi sanitari nella maggior parte dei paesi stiano iniziando a ripristinare i servizi sanitari essenziali per milioni di persone che li hanno persi durante la pandemia. Ma dobbiamo garantire che tutti i paesi continuino a colmare questo divario per recuperare i servizi sanitari e applicare le lezioni apprese per costruire sistemi sanitari più preparati e resilienti per il futuro”.

Dai servizi per la salute sessuale all’assistenza agli anziani, i servizi ripristinati

Nel nuovo report aggiornato un minor numero di paesi ha riferito di aver intenzionalmente ridotto l’accesso a tutte le piattaforme di erogazione dei servizi e alle funzioni essenziali di sanità pubblica, un passo importante per tornare ai livelli pre-pandemia. Entro la fine del 2022, la maggior parte dei paesi ha segnalato segni parziali di ripresa dei servizi, compresi quelli per la salute sessuale, riproduttiva, materna, neonatale, infantile e adolescenziale; nutrizione; immunizzazione; malattie trasmissibili (tra cui malaria, HIV, tubercolosi e altre infezioni a trasmissione sessuale); malattie tropicali trascurate; malattie non trasmissibili; gestione dei disturbi mentali, neurologici e da uso di sostanze; assistenza agli anziani; e cure tradizionali e/o complementari.

Oms: interruzione dei servizi può avere effetti peggiori della pandemia

Nell’ultimo anno il numero di paesi che hanno segnalato un’interruzione del proprio sistema nazionale si è ridotto passando da quasi la metà (29 su 59 paesi che hanno risposto) a circa un quarto (18 su 66 paesi che hanno risposto). «I paesi stanno anche affrontando un crescente arretrato di servizi – più frequentemente nei servizi per lo screening, la diagnosi e il trattamento delle malattie non trasmissibili – che può portare a conseguenze negative in quanto le persone hanno un accesso ritardato a cure tempestive», dice l’Oms. «Il recupero dell’erogazione dei servizi sanitari essenziali è fondamentale perché le interruzioni – compresi i servizi per la promozione della salute, la prevenzione delle malattie, la diagnosi, il trattamento, la riabilitazione e la palliazione – possono avere effetti negativi sulla salute a livello di popolazione e individuale persino maggiori rispetto alla pandemia stessa, specialmente tra le popolazioni vulnerabili», conclude.

 

Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato

GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

Disabilità, Legge 62: “Da settembre 2025 sperimentazione estesa ad altre 10 province”

Il Ministro per le Disabilità Alessandra Locatelli: “Il cambiamento è iniziato e indietro non si torna”
Advocacy e Associazioni

Obesità: “Misura il girovita e scopri il tuo rischio cardiometabolico”

Al via la campagna nazionale “Per un cuore sano, conta ogni centimetro”, promossa dalla Fondazione Italiana per il Cuore, con il  patrocinio del Ministero della Salute e il sost...
Sanità

Farmacia dei servizi. Cossolo (Federfarma): “In due anni, con nuova convenzione, sarà realtà in ogni parte d’Italia”

All’evento “We Health”, promosso da Homnya in collaborazione con Federfarma, il bilancio degli anni di sperimentazione dei nuovi servizi
Nutri e Previeni

Giornata dei legumi, Iss: “Meno della metà degli italiani ne mangia a sufficienza”

Lo dimostra il progetto dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss) 'ARIANNA-Aderenza alla Dieta Mediterranea in Italia', condotto su un campione totale di 3.732 persone