Il viceministro alla Salute ha rilasciato due interviste in cui fa un quadro generale della situazione attuale e di cosa ci aspetta con l’apertura delle scuole e l’ondata di influenza stagionale
«Rivedere obbligo mascherina»; «App Immuni un flop tra i giovani»; «Casi positivi a scuola? Tampone a tutta la classe». Sono alcune delle affermazioni che il viceministro alla Salute, Pierpaolo Sileri, ha rilasciato nelle ultime ore in tema Covid. Leggiamole nel dettaglio.
«È una proposta che ci ha inviato di sua iniziativa, ma sono d’accordo sulla necessità di aumentare i tamponi, anche oltre i 300mila al giorno, nel periodo dell’influenza stagionale». Così Sileri in un’intervista al quotidiano La Stampa a proposito del piano nazionale di tamponi elaborato dal microbiologo Andrea Crisanti, ora in mano al Comitato tecnico scientifico che lo valuterà in settimana.
Nel piano, aggiunge Sileri, «si propone di creare un tavolo di coordinamento nazionale gestito da Roma. Quello attivo in questo momento ha subìto un frazionamento regionale che non lo ha reso sempre efficace». Alla domanda se i tamponi effettuati siano insufficienti, Sileri spiega: «Stiamo lavorando a un buon ritmo, ma servirà un aumento. L’importante è non farli a caso, seguire un criterio mirato di screening e tenere sotto controllo i nuovi focolai. Non dobbiamo impressionarci se cresce la curva dei contagi: il parametro fondamentale adesso è il numero dei ricoveri, che è sotto controllo».
Quanto al quesito se affidarli alla sanità pubblica e privata, visto che le regioni si sono finora mosse in ordine sparso, il viceministro sottolinea: «È un nodo. Per me chi deve effettuare un tampone può farlo privatamente. I dati raccolti però devono essere convogliati in un unico database e trasmessi alle Asl».
Per il viceministro una buona soluzione per tenere sotto controllo il contagio potrebbe essere quella di «fare dei tamponi random in quei luoghi di lavoro dove si è più a contatto con il pubblico, indipendentemente dai sintomi o altri criteri. Verrebbero individuati dei “soggetti sentinella” sul territorio, sia nel pubblico che nel privato, grazie ai quali poter scoprire in tempi brevi nuovi focolai. Sarebbero su base volontaria, sperando ci sia buon senso».
«I contagi saliranno sicuramente, ma se i focolai resteranno sotto controllo, non ce ne sarà bisogno. Semmai rivedrei l‘obbligatorietà della mascherina, che va messa sempre in caso di assembramenti. Limitarne l’obbligo all’orario della movida non ha senso. Se siamo al mercato in mezzo a tanta gente alle 11 del mattino, che differenza c’è?». Così Sileri sulla possibilità di inasprire le misure anti Covid nel caso in cui i contagi dovessero salire.
E sull’App Immuni: «Rimane una risorsa importante e va scaricata. Purtroppo è stata un flop tra i giovani, che hanno più dimestichezza con le app. Avrebbe potuto aiutare a contenere l’ondata di contagi di quest’estate, ma c’è stato molto pregiudizio. Ora sarebbe utile inserirla nei protocolli operativi, come quello per il rientro a scuola, anche perché altri sistemi, come i fogli di carta dove segnare i propri dati, non sempre funzionano».
Per un eventuale caso di positività a Covid-19 a scuola, «la quarantena è una possibilità. Ma più efficace per un ritorno precoce a scuola è un tampone a tutta la classe», ha poi detto il viceministro, intervenuto questa mattina ad ‘Agorà Estate’ su Rai3.
«Se un alunno ha la febbre va fatto il tampone. E se è positivo, andrà fatto lo screening sulla classe. E questo vale per il personale scolastico e per chi è in classe a stretto contatto con lo studente». Per quanto riguarda gli insegnanti con fragilità e la possibilità di lavorare da casa, «è possibile – ha sottolineato il viceministro – era già stato stabilito per la tutela dei lavoratori fragili. Tutto è affidato al medico competente della Asl».
Sileri ha ricordato infine di essere contrario alla mascherina tra i 6 e i 10 anni: «Credo che sotto questa età sarà molto difficile farla usare. Ma credo anche che basti spiegare ai bambini che esiste questo virus senza impaurirli. Possiamo minimizzare il rischio, non portarlo a zero».
«L’influenza quest’anno girerà meno rispetto allo scorso anno. Questo perché le stesse precauzioni che stiamo usando per il coronavirus sono utili anche ad evitare la normale influenza. Quindi circolerà meno», ha spiegato Sileri sempre ad ‘Agorà Estate’ su Rai3. «Alcune Regioni hanno predisposto l’obbligatorietà della vaccinazione per le popolazioni a rischio – ha sottolineato Sileri -. Mi sembra una buona idea, ma per queste popolazioni. Credo dovremmo investire molto di più su un utilizzo ‘spregiudicato’ dei tamponi. Significa aumentarne il numero in modo che, quando ci saranno le sindromi influenzali e parainfluenzali, dovremmo avere una potenza diagnostica maggiore. E non mi riferisco ad oggi, ma ai mesi di ottobre e novembre, quando cominceremo ad avere migliaia di casi positivi di influenza ogni settimana fino ad arrivare al picco che, solitamente, è a cavallo tra gennaio e febbraio».
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