L’infezione Covid-19 si manifesta più duramente negli uomini, con sintomi che potrebbero spiegare il divario di genere sul tasso di mortalità, notoriamente più basso nelle donne. Uno studio dell’Università di Basilea ha dimostrato che gli uomini con Covid-19 riportano un aumento della frequenza cardiaca e della temperatura cutanea più elevato rispetto alle controparti femminili
L’infezione Covid-19 si manifesta più duramente negli uomini, con sintomi che potrebbero spiegare il divario di genere sul tasso di mortalità, notoriamente più basso nelle donne. Uno studio dell’Università di Basilea ha dimostrato che gli uomini con Covid-19 riportano un aumento della frequenza cardiaca e della temperatura cutanea più elevato rispetto alle controparti femminili. I risultati, pubblicati sulla rivista Plos One, si basano su dati raccolti tramite dispositivi indossabili utilizzati da un gruppo 1.244 persone. I soggetti sono stati sottoposti anche a prelievi di sangue e a questionari.
Gli strumenti elettronici indossati hanno misurato la frequenza respiratoria, la frequenza cardiaca, la variabilità della frequenza cardiaca e la temperatura cutanea dei soggetti. Le domande del questionario servivano invece a segnalare sintomi e sensazioni quotidiane. Tramite un algoritmo di intelligenza artificiale i ricercatori hanno elaborato i dati raccolti: oltre 1,5 milioni di ore di informazioni fisiologiche. I risultati delle analisi hanno mostrato che gli uomini riportano aumenti maggiori della temperatura cutanea, della frequenza respiratoria e della frequenza cardiaca in caso di contagio. “Il nostro lavoro – commentano i ricercatori – fornisce le evidenze di risposte fisiologiche diverse tra uomini e donne. Queste differenze potrebbero contribuire a spiegare il divario esistente tra i due generi in termini di mortalità”.
Gli esperti non hanno rilevato distinzioni per quanto riguarda i titoli anticorpali, ma sono emerse risposte anticorpali delle cellule T più forti nelle donne rispetto alle controparti maschili. Questo parametro, in particolare, sembrava associato a una progressione peggiore della malattia. “La fase iniziale di Covid-19 – concludono gli scienziati – potrebbe essere correlata a differenze di genere chiave nei meccanismi immunologici che potrebbero potenzialmente spiegare la progressione differenziale della malattia tra donne e uomini. Il nostro lavoro evidenzia l’importanza dell’utilizzo di dispositivi indossabili per documentare questi parametri e fornire informazioni preziose, utili a sviluppare interventi personalizzati e tempestivi per ogni paziente”.
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