Le prenotazioni ai più piccoli inizieranno giovedì, domani v-day nel Lazio. Il ministro invita ad affidarsi ai pediatri per fare una scelta così delicata: «Non è una materia da talk show televisivi o che può essere delegata ai social network o alle discussioni che si fanno la mattina nei bar»
«Stiamo vivendo un momento davvero cruciale della storia del nostro SSN. E abbiamo due sfide da vincere. Una è quella di aprire una stagione di riforme ma la prima non può che essere ancora la gestione del Covid». Il ministro Roberto Speranza, intervenuto al seminario “La casa come primo luogo di cura del cittadino. L’accreditamento delle cure palliative e delle Reti di cure palliative” promosso dal Ministero della Salute, ha parlato di due partite da vincere.
La prima riguarda ancora la pandemia: «Sono ore non semplici – ha detto -, è convocato per oggi un Consiglio dei Ministri in cui probabilmente ci saranno ulteriori scelte relative all’emergenza che è ancora in corso in questo Paese». Il Ministro ha puntualizzato che pensare al Covid come qualcosa che concerne il passato è un errore, anzi «sarebbe un’illusione» visti i numeri che arrivano dalla maggior parte dei paesi europei e del mondo ma anche dalle nostre Regioni. «Sono numeri in crescita ormai costante da diverse e numerose settimane – ha proseguito il Ministro –, ci segnalano un’epidemia che continua a essere un problema molto reale e concreto con cui fare i conti».
Speranza si è poi focalizzato sulla seconda, il focus del seminario: la riorganizzazione delle cure domiciliari e i modelli di presa in carico personalizzati per le persone fragili con patologie croniche e, a volte, bisognose di cure palliative. Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza identifica nella casa il luogo privilegiato di cura ed assistenza per i malati in condizioni di fragilità, anche estreme, e per le loro famiglie.
«La prossimità per me è la parola chiave della riforma che verrà avviata con il Pnrr – ha precisato il Ministro -. Un SSN che va dalle persone e non che deve essere inseguito dal cittadino». Quattro miliardi per potenziare l’assistenza domiciliare: «Vogliamo diventare il primo Paese d’Europa per assistenza domiciliare alle persone sopra i 65 anni, arrivare al 10% passando in poco tempo da due punti sotto la media Ocse a 4 sopra». Per raggiungere l’ambizioso traguardo sono necessari «processi di riforma significativi, un rafforzamento della nostra rete di assistenza domiciliare e un intervento sulla grande questione del personale. In merito ai tetti, si deve superare il modello attuale che è figlio di una stagione che non c’è più».
Oggi, ha assicurato il Ministro, «ci sono le condizioni per aprire un tempo nuovo. La stagione dei tagli è alle spalle». Le risorse del Pnrr sono solo il punto di partenza: «Abbiamo 20 miliardi a disposizione del nostro SSN che si sommano alle risorse ordinarie – ha aggiunto -, in legge di bilancio ci sono 124 miliardi per il SSN e ci impegniamo ad arrivare a 126 nel 2023 e a 128 nel 2024 con un salto che non si era mai visto». Dal seminario è emerso il bisogno di riformare il territorio per rispondere ai nuovi bisogni dei cittadini, con il coinvolgimento di medici e infermieri di famiglia, implementando le strutture residenziali ed il sistema di cure domiciliari e palliative.
Sul fronte vaccinazioni, il Ministro ha comunicato gli ultimi dati su booster e prime dosi che ha definito molto «incoraggianti e positivi» anche per le prenotazioni dei più piccoli che inizieranno a partire da giovedì. «Venerdì scorso siamo arrivati a 550mila, sono ottimista, cresceremo ancora nei prossimi giorni. Nelle ultime due settimane 450mila persone hanno deciso di fare la prima dose», ha aggiunto ricordando che in Italia sono ormai state somministrate «oltre 100 milioni di dosi in meno di 12 mesi». Speranza ha precisato che i booster del vaccino anti-Covid sono essenziali per le nuove varianti perché consentono di avere uno scudo ancora più forte così come «l’utilizzo corretto delle mascherine, strumento fondamentale della nostra strategia di contrasto al virus».
E in merito al vaccino anti-Covid per la fascia pediatrica, Speranza si esprime con chiarezza: «Su una scelta così delicata dobbiamo fidarci dei nostri pediatri. Abbiamo in Italia alcuni dei migliori del mondo. Non è una materia che può essere delegata ai social network o alle discussioni che si fanno la mattina nei bar – ha sottolineato con convinzione -, non è materia da talk show televisivi. Affidiamoci a chi ha dedicato tutta la propria vita ed esperienza professionale alle persone di cui stiamo discutendo, cioè ai nostri figli».
Le prime somministrazioni del V-Day pediatrico nel Lazio inizieranno domani all’Istituto Spallanzani e in altri hub. «Il reclutamento per la giornata del V-Day lo stanno curando i pediatri, dando priorità alle categorie più fragili», ha precisato l’assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D’Amato.
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