Il primo decreto del Governo Meloni ha concesso il reintegro dei medici No Vax, sospesi dal lavoro senza stipendio. Altre le novità, tra cui l’obbligo di mascherina nelle strutture sanitarie e l’abolizione del bollettino giornaliero
Dopo esser stati sospesi senza stipendio, i medici No Vax possono ritornare a lavoro insieme a tutti i colleghi che invece si sono vaccinati contro Covid-19. Questo è il provvedimento preso dal primo decreto approvato dal nuovo Governo Meloni, che ha di fatto anticipato il rientro dei medici non vaccinati a oggi anziché il prossimo 31 dicembre. Tuttavia, pur avendo mantenuto le promesse sulla questione dei medici No Vax, il Governo Meloni ha rinnovato l’obbligo di indossare i dispositivi di protezione individuale negli ospedali e nelle residenze sanitarie assistenziali fino alla fine dell’anno.
Sono in tutto circa 4mila i sanitari che torneranno negli ospedali. La decisione di reintegrare i medici No Vax ha sollevato un polverone di polemiche, sia nella stessa maggioranza, che nel mondo medico e scientifico. Le situazioni dei medici non vaccinati contro Covid-19 che saranno reintegrati negli ospedali «saranno valutate caso per caso rispetto all’assegnazione nei reparti; ciò a tutela sia del medico sia dei pazienti», sottolinea Giovanni Migliore, presidente della Federazione delle aziende sanitarie e ospedaliere italiane (Fiaso). Il sindacato Anaao-Assomed sul reintegro dei medici no vax è cauto e lo definisce «rischioso e irrituale». Il segretario Anaao Pierino Di Silverio è perplesso sulla decisione del governo in merito ai colleghi e paventa un rischio se venissero riassegnati a reparti ad alta fragilità di degenza.
Sul fronte delle multe agli over 50 che non si sono vaccinati, il Governo è intenzionato a cancellarle. Le sanzioni da 100 euro, però, saranno eliminate con un emendamento al decreto Aiuti ter ricevuto in eredità dal Governo Draghi e in discussione in Parlamento. Mentre il neoministro della Salute, Orazio Schillaci, ha subito annunciato che il bollettino con numeri e contagi diventerà settimanale e non più giornaliero.
Infine, sul Green Pass il Governo non si è ancora espresso, ma il certificato con scadenza il prossimo 31 dicembre 2022 sembra destinato a restare valido per tutti i visitatori che faranno ingresso nelle strutture sanitarie. Rispetto invece all’eventuale riduzione dell’isolamento domiciliare, attualmente di 5 giorni, per i soggetti positivi al Covid, il ministro della Salute Schillaci ha detto: «Stiamo lavorando e abbiamo avuto le prime riunioni scientifiche con Istituto superiore di sanità (Iss), Aifa ed esperti. Vediamo l’evoluzione del quadro epidemiologico e ogni decisione verrà presa solo nell’interesse dei pazienti».
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