La Società Italiana di Neurologia lancia uno spot per supportare la campagna di prevenzione “Conosci il neurologo, proteggi il cervello”. Le malattie neurologiche in Italia colpiscono 5 milioni di persone. Il Presidente della SIN: «In caso di sospetto mal funzionamento di alcune parti del sistema nervoso, quindi la memoria, la cognizione, parte della mobilità, la sensibilità, le vertigini, gli sbandamenti, rivolgersi al professionista d’organo che è il neurologo»
In occasione della Settimana Mondiale del Cervello, che si terrà dall’11 al 17 marzo in oltre 80 Paesi, la Società italiana di Neurologia ha lanciato una campagna di prevenzione con lo spot “Conosci il neurologo, proteggi il cervello”. Obiettivo è accendere i riflettori sulle malattie neurologiche che solo in Italia colpiscono 5 milioni di persone. Dall’Alzheimer al Parkinson, dall’Ictus cerebrale alla Sclerosi Multipla, dall’Epilessia all’emicrania fino ai disturbi del sonno, tante patologie che, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, colpiscono 1 miliardo di persone nel mondo.
«Noi possiamo proteggere il nostro cervello in due modi sostanzialmente – spiega il Professor Gianluigi Mancardi, Presidente SIN (Società italiana Neurologia) – per prima cosa con un’attività preventiva di tutti i fattori di rischio che possono ledere il cervello. Per quanto riguarda le malattie cerebrovascolari possiamo cercare di eliminare tutti i fattori di rischio come l’ipertensione, controllare malattie come diabete, colesterolo, seguire una dieta mediterranea ricca di frutta, verdura e pesce e, se ci sono problematiche cardiache come ventilazione atriale, fare una terapia anticoagulante. Quindi la prevenzione, in questo caso, può diminuire fortemente l’incidenza».
Quali sono i campanelli di allarme a cui fare riferimento?
«Per quanto riguarda alcune malattie degenerative possono esserci disturbi della memoria, che possono essere l’inizio di un decadimento cognitivo. Disturbi del sonno e del linguaggio che possono essere spie di importanti disordini neurologici. E ancora disturbi transitori che possono durare pochi minuti o poche ore».
Da neurologo quali consigli si sente di dare ai cittadini?
«La diagnosi precoce rappresenta una potente arma a disposizione: solo riconoscendo tempestivamente un disturbo, infatti, è possibile mettere in atto un intervento terapeutico volto a limitare quanto più possibile importanti conseguenze. Poi facendo attività cognitiva, attività sportiva, dieta, prevenzione di problematiche cardiovascolari e, in caso di sospetto mal funzionamento di alcune parti del sistema nervoso, quindi la memoria, la cognizione, parte della mobilità, la sensibilità, le vertigini, gli sbandamenti, rivolgersi al professionista d’organo che è il neurologo».