Salute 28 Giugno 2022 17:41

Dalla Sicilia alla Lombardia: la “tratta” della PMA

Aurora denuncia a Sanità Informazione la sua storia ai limiti della legalità: in Sicilia la Procreazione medicalmente assistita è sempre stato un bene lusso e chi non poteva permetterselo andava fuori Regione. Ma dal 9 maggio l’assessorato alla Sanita siciliano ha bloccato la mobilità sanitaria. Aurora, Giacomo D’Amico, presidente di Hera e Antonino Guglielmino, presidente nazionale della SIRU svelano tutte le carte

Dalla Sicilia alla Lombardia: la “tratta” della PMA

«Diventare mamma è stato sempre il sogno più grande della mia vita. E l’idea di doverci rinunciare non mi dà pace». Aurora (il nome è di fantasia), comincia da qui a raccontare la sua storia. Ha deciso di denunciare quanto le è accaduto a Sanità Informazione, pur mantenendo l’anonimato per tutelare se stessa e la sua famiglia, affinché altre donne ed altre coppie non rivivano il suo stesso incubo. «Avevo già comprato i biglietti aerei dalla Sicilia alla Lombardia, prenotato l’albergo, fatto scorta dei medicinali necessari – racconta Aurora -, ma pochi giorni prima ho ricevuto l’inaspettata comunicazione: il mio tentativo di Procreazione Medicalmente Assistita era stato bloccato. Avevo fallito ancor prima di averci provato».

Lo “strano” caso di Aurora

Ma è questo è solo l’epilogo della storia. Andiamo con ordine e facciamo un passo indietro, tornando al giorno in cui tutto ha avuto inizio: «Era la fine dello scorso anno – racconta Aurora -. Io e mio marito, dopo aver tentato più volte di avere un figlio in modo naturale, ci siamo sottoposti a delle analisi, scoprendo di avere un problema di infertilità. Problema che, fortunatamente, poteva essere “superato” ricorrendo alla Procreazione medicalmente assistita (PMA)».

Aurora senza perdere nemmeno un minuto ha alzato il telefono ed ha contattato i centri di PMA presenti nella zona della Sicilia dove vive. E qui è arrivata la prima amara scoperta: la PMA non è erogata in convenzione con il Sistema Sanitario Nazionale (almeno non in Sicilia), e quindi anche un solo tentativo, tra analisi, farmaci e procedura di fecondazione, le sarebbe costato circa 5 mila euro. «Una cifra inaccessibile», commenta la donna.

La “tratta” della PMA: Sicilia-Lombardia

Aurora, pur sentendosi profondamente delusa, era talmente incredula da decidere di effettuare delle personali ricerche. «Nel giro di pochissimo tempo ho scoperto che la stessa PMA, che a me che vivo in Sicilia costerebbe 5 mila euro, ad una cittadina lombarda verrebbe garantita in convenzione con il SSN al costo di un ticket, meno di 40 euro». Continuando le sue accurate ricerche Aurora è entrata in contatto con altre donne siciliane che si trovavano nella medesima situazione, molte delle quali erano riuscite non solo ad intraprendere un percorso di PMA in Lombardia in convezione con il SSN, ma anche a mettere al mondo il figlio desiderato.

«La maggior parte di queste aveva realizzato il proprio sogno grazie ad una ginecologa, che opera in regime libero professionale – dice Aurora -. Senza pensarci due volte ho fissato un appuntamento, a pagamento, e ci sono andata. La specialista in questione mi ha assicurato che avrei potuto recarmi in Lombardia e sottopormi alla PMA senza alcun problema».

PMA: nei LEA c’è solo sulla carta

Ma così non è stato. Il primo scoglio Aurora lo ha trovato quando ha chiesto al suo medico di medicina generale di fornirgli le prescrizioni necessarie. Quelle ricette, che il suo medico di famiglia si è rifiutato (giustamente) di firmare, sono ancora conservate dalla donna, tanto che nel corso dell’intervista ne legge il contenuto: “ricovero per procedura di PMA (prelievo di ovociti)” e  “ricovero per procedura di PMA (trasferimento embrioni)”. La PMA, pur essendo prevista nei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) dal 2017, ad oggi non è erogabile come tale, poiché non è stato approvato il tariffario.

«Ad ogni prestazione prevista nei LEA è associato un codice e ad ogni codice una tariffa – spiega Giacomo D’Amico, presidente di Hera, associazione di pazienti  PMA -. Ad oggi, alla PMA non è stato attribuito alcun codice. E a cinque anni dall’inserimento di tali prestazioni nei LEA il tariffario è ancora al vaglio della Conferenza Stato-Regioni. Questo significa che nelle regioni come la Sicilia, e in altre del Sud che ancora pagano le conseguenze del disavanzo sanitario registrato degli anni scorsi, non è possibile erogare prestazioni extra-Lea in convenzione con il SSN. Le Regioni che, invece, hanno i conti sanitari in regola possono decidere di destinare delle risorse per garantire prestazioni non previste nei LEA, PMA compresa, al costo del ticket». Va sottolineato che ogni Regione paga per i cittadini residenti, per cui se un siciliano va a farsi curare in Lombardia è sempre la Sicilia a dover pagare. E se la Sicilia non ha i soldi per erogare la PMA in convezione in loco non potrà sostenerne i costi nemmeno fuori Regione.

La “magagna”

A questo punto della storia la domanda sorge spontanea: come avevano fatto tutte quelle donne siciliane che, prima di Aurora, si erano rivolte alla ginecologa siciliana ed avevano effettuato “indisturbate” la PMA in Lombardia? «Raggirando il problema – risponde Antonino Guglielmino, presidente nazionale della SIRU, la Società Italiana di Riproduzione Umana -. Le signore in questione andavano nei centri di PMA lombarda portando con sé due prescrizioni che non riportavano affatto la dicitura PMA, ma che comunque permettevano loro di accedere al percorso. Per fare degli esempi concreti la procedura di prelievo ovocitario veniva erogata con una prescrizione per “intervento di origine non neoplastico sulle ovaie” e il trasferimento degli embrioni con “intervento di origine non neoplastico sull’utero”». A pagarne le spese, non solo nel senso figurato del termine, era poi la Regione Sicilia che si ritrovava a dover rimborsare spese mediche che costano anche due, tre volte di più di una PMA. «Abbiamo sollecitato più volte le Istituzioni competenti a riguardo – assicura Guglielmino – tanto che il 9 maggio l’assessore alla Sanità della Sicilia ha preso una posizione ufficiale bloccando queste prestazioni extra regione».

L’intervento della Regione Sicilia

Ecco cosa dice testualmente il documento redatto dall’Assessorato alla Salute delle Regione Sicilia:  «Premesso che le prestazioni di Procreazione Medicalmente Assistita (PMA), … in mancanza della pubblicazione delle tariffe da corrispondere, non possono in atto essere oggetto di compensazione interregionale di mobilità sanitaria, si fa presente che la suddetta criticità non può essere aggirata attraverso la codifica di prestazioni diverse dalla PMA, inerenti diagnostica/interventi di natura ginecologica, al fine di recuperare i costi per le procedure di PMA effettuate in altre regioni in favore di assistiti residenti in Sicilia. Pertanto, in questa fase non saranno oggetto di compensazione interregionale le prestazioni riportanti codifiche opportunistiche, che possano celare l’erogazione di procedure di PMA a favore di assistite per le quali risultano ad esempio erogazioni a carico del SSN di farmaci soggetti alla nota AIFA 74. L’eventuale riscontro di codifiche non corrispondenti alle effettive procedure eseguite, oltre a non dar seguito alla compensazione economica, sarà oggetto di opportuna segnalazione all’Autorità Giudiziaria competente».

A che punto siamo

Dal 9 maggio il percorso di Aurora e di tutte le donne siciliane in cerca di un figlio attraverso la PMA, fuori Regione e in convenzione con il SSN, si è interrotto. «Hanno dovuto rinunciare anche coloro che avevano già affrontato le prime fasi della PMA – sottolinea D’Amico -. Ed è soprattutto per queste donne che, in attesa dell’approvazione dei tariffari LEA, che sbloccheranno l’erogazione delle prestazioni in convenzione con il SSN, che bisogna trovare una soluzione nell’immediato. Ad esempio, dovrebbero essere offerta la possibilità di investire le risorse stanziante dal Ministero della Salute a favore delle regioni in difficoltà, come la Sicilia, per sostenere, almeno in parte, gli enormi costi della PMA».

Nei prossimi giorni associazioni di pazienti e rappresentanti del mondo scientifico si riuniranno per scrivere un documento condiviso da inviare alla Conferenza Stato-Regioni, al fine di sollecitare l’approvazione del tariffario dei LEA. «Garantire la PMA tra i LEA è un dovere, se vogliamo contrastare la denatalità, grave problema del nostro Paese  – dice Guglielmino -. In Italia, la PMA incide per il 3,4% su tutte le nascite, percentuali che in Sicilia scende al 2,2% e che in regioni dove ci sono delle agevolazioni economiche, attraverso convenzioni con il SSN, sale di molti punti percentuali: in Toscana è a quota 6,8%, in Lombardia 6,2%. Quando la PMA sarà riconosciuta a pieno titolo nei LEA, sono certo – conclude il presidente SIRU –  che raggiungeremo, nel giro di poco, percentuali a due cifre».

 

Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato

Articoli correlati
Diventare genitori con una malattia genetica, a Padova incontro con gli esperti di PMA sulla malattia di Huntington
Attraverso il test genetico pre-impianto è oggi possibile andare a studiare l’assetto cromosomico e genetico degli embrioni ottenuti in vitro, per andare a trasferire nell’utero materno solo quelli non affetti, scongiurando il rischio di trasmissione della malattia che, per molte di queste coppie, è molto alto
di Redazione
PMA. Il centro Demetra di Firenze compie 30 anni: 9mila bambini nati dal 1994
Il centro Demetra nasce nel 1994 da cinque ginecologi che avevano in mente un obiettivo chiaro e ambizioso: offrire alle coppie con problemi di infertilità le migliori metodologie di trattamento. Dall’apertura a oggi, il team di Demetra ha seguito oltre 30.000 coppie, provenienti da tutte le regioni di Italia. La grande festa di domenica 29 settembre a Firenze con le famiglie, i bambini e le autorità
Fecondazione assistita, più awareness anche per combattere la denatalità
Attualmente l’accesso a queste tecniche è in continuo miglioramento, ma potrebbe essere ampliato intervenendo sull’awareness dei cittadini, oltre che naturalmente aumentando l’offerta dei servizi su tutto il territorio nazionale. Un obiettivo importante da raggiungere, considerando che la PMA potrebbe dare un contributo ancora più rilevante al continuo calo di nascite cui stiamo assistendo da anni in Italia, sottolineano gli esperti
di Redazione
Malattie genetiche. E’ possibile non trasmetterle ai figli: incontro a Roma con aspiranti genitori
Attraverso il test genetico pre-impianto è oggi possibile andare a studiare l’assetto cromosomico e genetico degli embrioni ottenuti in vitro, per selezionare e andare a trasferire nell’utero materno solo quelli non affetti, scongiurando il rischio di trasmissione della malattia
Medicina della riproduzione. Il 2 dicembre nuova edizione della campagna Ferty Check: visite gratuite per la diagnosi e la cura dell’infertilità
La campagna è al suo terzo anno consecutivo, e ha consentito a centinaia di persone di avere un primo contatto con un centro specializzato in procreazione medicalmente assistita
di Redazione
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Salute

Sanità Informazione sospende gli aggiornamenti per la pausa natalizia. Grazie e auguri a tutti i lettori!

Sanità Informazione sospende gli aggiornamenti per la pausa natalizia e, ringraziando tutti i suoi lettori, augura a tutti feste serene dando appuntamento al 7 gennaio 2025
Advocacy e Associazioni

Disabilità: ecco tutte le novità in vigore dal 1° Gennaio 2025

L’avvocato Giovanni Paolo Sperti, in un’intervista a Sanità Informazione, spiega quali saranno le novità in tema di legge 104/1992, indennità di accompagnamento e revi...
Advocacy e Associazioni

Natale, successo virale per il video dei ragazzi dell’Istituto Tumori di Milano

Il video di ‘Palle di Natale’ (Smile, It’s Christmas Day), brano scritto e cantato dagli adolescenti del Progetto giovani della Pediatria dell’Int, in sole 24 ore è stat...
Advocacy e Associazioni

Amiloidoisi cardiaca: “L’ho scoperta così!”

Nella nuova puntata di The Patient’s Voice, Giovanni Capone, paziente affetto da amiloidosi cardiaca racconta la sua storia e le difficoltà affrontate per arrivare ad una diagnosi certa. ...
Prevenzione

Ecco il nuovo Calendario per la Vita: tutte le vaccinazioni secondo le ultime evidenze scientifiche

Il documento affronta tutti gli strumenti per la prevenzione, dai vaccini contro il COVID-19 agli strumenti per combattere l’RSV, passando per i vaccini coniugati contro lo Pneumococco e quello ...