Salute 15 Giugno 2022 10:35

Dalla terra la salvezza del pianeta? Lo studio

Una ricerca condotta da alcuni ricercatori dell’Università Milano Bicocca ha identificato gli enzimi di batteri del sottosuolo in grado di eliminare il monossido di carbonio dall’atmosfera

Dalla terra la salvezza del pianeta? Lo studio

La salvezza del pianeta potrebbe nascondersi proprio sotto i nostri piedi. È quanto hanno scoperto alcuni ricercatori dell’Università Milano Bicocca, con i colleghi dell’Università della Calabria e dell’Università Lund in Svezia. Gli scienziati hanno individuato infatti il meccanismo che consente agli enzimi di alcuni batteri presenti nel sottosuolo di eliminare il monossido di carbonio (CO) dall’atmosfera, trasformandolo in biossido di carbonio (CO2).

La scoperta

Il processo di ossidazione del monossido di carbonio (CO) da parte di un particolare enzima contenente molibdeno e rame, chiamato MoCu CO deidrogenasi era già noto da circa vent’anni ai ricercatori che però non erano mai stati in grado di comprendere il meccanismo dell’evoluzione del prodotto.

La novità dello studio italo svedese pubblicato di recente sulla rivista ACS Catalysis, e guidato dal professor Claudio Greco, vicedirettore del Dipartimento di Scienze dell’Ambiente e della Terra dell’Università Milano Bicocca, sta proprio nell’essere riuscito, per la prima volta, a riprodurre un meccanismo di reazione in grado di spiegare in che modo l’enzima MoCu CO deidrogenasi possa trasferire un atomo di ossigeno dall’acqua, trasformando il monossido in biossido di carbonio. La CO2 prodotta viene poi utilizzata dagli stessi batteri e di conseguenza non viene rilasciata nell’atmosfera.

In futuro grazie ai batteri della terra aria più pulita

«Gli enzimi in grado di trasformare CO in CO2 sono presenti in diversi microrganismi del suolo e riescono a consumare circa il 15% del monossido di carbonio dell’atmosfera – spiega Greco –. La scoperta del meccanismo di funzionamento di questi enzimi rappresenta un importante traguardo perché ci permette di progettare composti in grado di funzionare nello stesso modo per essere poi impiegati in sensori di ultima generazione per la rilevazione di monossido di carbonio, ma anche per la riduzione dell’emissione di gas tossici nei processi industriali».

Il risultato ottenuto dal team di ricercatori europei potrebbe aprire dunque nuove importanti prospettive per la riduzione dell’emissione del monossido di carbonio con conseguenti benefici effetti sulla qualità dell’aria e del clima dal momento che questo gas è altamente tossico e contribuisce ad aumentare l’effetto serra.

 

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