Salute 3 Ottobre 2019 16:53

I dati sanitari i più redditizi sul dark web. Setola (Campus Bio-Medico): «In un anno furti aumentati del 99%»

Allo sforzo regolatore si accompagna l’inconsapevole cessione dei dati da parte dei cittadini ai grandi player internazionali: «Bisogna far capire l’importanza di questi temi». Così il professore dell’università romana a margine di “Big Data in Health”

di Viviana Franzellitti e Giulia Cavalcanti

«I dati sanitari sono i più appetibili per i cyber criminali. Sul dark web, sono quelli che vengono venduti a prezzo più elevato. E non è quindi una coincidenza che il furto di questi dati nell’ultimo anno sia aumentato del 99%». Sono i dati presentati ai nostri microfoni dal professor Roberto Setola dell’Università Campus Bio-Medico di Roma, intervenuto alla seconda giornata del convegno “Big Data in Health“, ospitato dal CNR e di cui Sanità Informazione è media partner.

LEGGI ANCHE: PROTEZIONE DATI SANITARI, MODAFFERI (GARANTE PRIVACY): «FASCICOLO SANITARIO ELETTRONICO DIVENTI REALTÀ IN OGNI REGIONE»

«Il problema – prosegue Setola – è che i dati sanitari non sono ben protetti. Il passaggio dalla carta al digitale negli ospedali e nelle strutture sanitarie non è stato accompagnato da un cambiamento culturale degli operatori della sanità, esponendo i dati ad un alto rischio di perdita, furto o alterazione. Per questo, insieme a Confindustria digitale, abbiamo istituito un tavolo di lavoro per redigere delle linee guida che aiutino gli operatori sanitari a mettere in atto specifiche strategie di mitigazione».

Ma accanto ai dati sanitari rubati, ci sono quelli forniti dai cittadini, non sempre in modo del tutto consapevole, ai grandi player internazionali come Google o Amazon: «Fornendo servizi interessanti, questi colossi acquisiscono dati e informazioni senza che l’utente finale ne abbia ben contezza», commenta il professore.

Un fenomeno che mal si accompagna allo sforzo regolatore che tende a tutelare i nostri dati e la nostra privacy: «Ci sono una serie di vincoli e di normative, alcune forse più tediose che efficaci – continua Setola -, che cercano di proteggere i dati, ma che ne rendono anche più difficile la condivisione. Eppure la condivisione del dato tra il cittadino e i soggetti deputati alla sua gestione quando serve e dove serve è molto importante. Basti pensare agli studi statistici sulle malattie, che sfruttano in maniera aggregata le conoscenze acquisite sul singolo paziente».

«Bisogna quindi da un lato creare un meccanismo per bilanciare la riservatezza del dato con la semplicità di fruizione, e dall’altro – conclude il professor Setola – farne comprendere al cittadino l’importanza».

LEGGI ANCHE: BIG DATA, CALABRESE (FIMMG): «NOI MMG PRIMI A INFORMATIZZARCI». MONACO (FNOMCeO): «MA I DATI NON DEVONO SOSTITUIRE IL MEDICO»

Articoli correlati
L’Europa accelera su ricerca e dati sanitari, l’Italia è pronta?
Secondo Giovanni Apolone (Direttore Scientifico della Fondazione IRCCS Istituto dei Tumori di Milano) per vincere la sfida occorre superare l’interpretazione restrittiva della norma europea sul GDPR
Cybersecurity, Boldrini (Pd): «Coinvolgere il ministero Salute, dati sanitari sono i più sensibili»
«La cybersicurezza è strategica e riguarda sempre di più da vicino anche la salute dei cittadini, come purtroppo sta dimostrando l’attacco degli hacker alla piattaforma sanitaria della Regione Lazio. Abbiamo appena approvato la legge che istituisce l’Agenzia nazionale per la cybersicurezza e che prevede un comitato interministeriale per la sicurezza informatica. Ciò significa che nei […]
Tra presente e futuro, ecco l’impatto dei dati (e del loro utilizzo) nel SSN
Alla luce dell’esperienza Covid, il webinar organizzato da Big Data Health Society accende i riflettori sull’importanza dei processi di gestione del dato per costruire una sanità migliore
Pandemia e Big Data, ecco cosa abbiamo imparato (e cosa dobbiamo correggere nel futuro)
La necessità di un maggiore coordinamento nella gestione dei flussi di informazione e l’opportunità di potenziare la digitalizzazione al centro del webinar organizzato da Big Data in Health
Covid-19, lo studio: «Servono lockdown più smart e vaccinazione attenta a salute e PIL»
È possibile applicare il lockdown in maniera differenziata per categorie in modo da abbassare la diffusione del virus mantenendo livelli di economia sostenibile? La risposta negli studi di Antonio Scala, presidente di Big Data in Health Society, e di Angelo Facchini, IMT Lucca
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Salute

Sanità Informazione sospende gli aggiornamenti per la pausa natalizia. Grazie e auguri a tutti i lettori!

Sanità Informazione sospende gli aggiornamenti per la pausa natalizia e, ringraziando tutti i suoi lettori, augura a tutti feste serene dando appuntamento al 7 gennaio 2025
Advocacy e Associazioni

Disabilità: ecco tutte le novità in vigore dal 1° Gennaio 2025

L’avvocato Giovanni Paolo Sperti, in un’intervista a Sanità Informazione, spiega quali saranno le novità in tema di legge 104/1992, indennità di accompagnamento e revi...
Advocacy e Associazioni

Natale, successo virale per il video dei ragazzi dell’Istituto Tumori di Milano

Il video di ‘Palle di Natale’ (Smile, It’s Christmas Day), brano scritto e cantato dagli adolescenti del Progetto giovani della Pediatria dell’Int, in sole 24 ore è stat...
Advocacy e Associazioni

Amiloidoisi cardiaca: “L’ho scoperta così!”

Nella nuova puntata di The Patient’s Voice, Giovanni Capone, paziente affetto da amiloidosi cardiaca racconta la sua storia e le difficoltà affrontate per arrivare ad una diagnosi certa. ...
Prevenzione

Ecco il nuovo Calendario per la Vita: tutte le vaccinazioni secondo le ultime evidenze scientifiche

Il documento affronta tutti gli strumenti per la prevenzione, dai vaccini contro il COVID-19 agli strumenti per combattere l’RSV, passando per i vaccini coniugati contro lo Pneumococco e quello ...