Salute 28 Maggio 2024 17:24

D’Avino (Fimp): “E’ boom di quinta malattia fra bimbi, ma preoccupa la pertosse”

A renderlo noto è Antonio D’Avino, presidente della Federazione italiana medici pediatri, il quale sottolinea che la maggior preoccupazione resta la pertosse

D’Avino (Fimp): “E’ boom di quinta malattia fra bimbi, ma preoccupa la pertosse”

“A Milano come a Napoli, nelle ultime settimane c’è stata un’ondata epidemica di quinta malattia“. A renderlo noto è Antonio D’Avino, presidente della Federazione italiana medici pediatri (Fimp), intervistato dall’Adnkronos Salute, il quale sottolinea che la maggior preoccupazione resta la pertosse. La quinta malattia è un’infezione benigna che si manifesta sulle guance dei bambino tramite chiazze rosso fuoco, che si colorano in maniera repentina, e una distesa di puntini che spesso invadono altre aree del corpo, in particolare le braccia. Tuttavia, D’Avino precisa: “nessun allarme, semmai quello che preoccupa noi pediatri in questi mesi è l’allerta pertosse, malattia infettiva che è più pericolosa perché sotto l’anno di vita può portare all’ospedalizzazione e purtroppo anche all’esito fatale”.

La quinta malattia è un’infezione benigna

Dall’inizio dell’anno sono stati segnalati moltissimi casi di pertosse. “Per questo colgo l’occasione per lanciare un appello alla vaccinazione“, sottolinea D’Avino. Quanto alla quinta malattia che in questi giorni corre soprattutto nelle comunità di bimbi, come le classi delle scuole dell’infanzia, “questa – illustra D’Avino – è una malattia esantematica dovuta a un virus che non dà nessun tipo di problema. Il bambino appare con un arrossamento sulle guance, proprio come se avesse ricevuto due schiaffi. Compaiono sul volto queste lesioni rossastre. E come la stragrande maggioranza delle malattie esantematiche, la quinta malattia richiede solo una terapia sintomatica: se dovesse esserci febbre si utilizza l’antipiretico, se dovesse esserci prurito l’antistaminico. Ma la maggioranza dei bambini ne esce senza aver bisogno di nessuno dei due farmaci. Insomma, non ci deve essere nessun tipo di particolare preoccupazione”.

L’esantema della quinta malattia passa in circa una settimana

L’esantema “comincia al volto, è un esantema facciale, e l’infezione si trasmette per via aerea, attraverso le goccioline respiratorie”, sottolinea D’Avino. Poi i puntini compaiono anche in altre parti del corpo: braccia, tronco. Il patogeno responsabile della quinta malattia è il “parvovirus B19, che davvero non crea problemi particolari”, ribadisce il pediatra. Tant’è vero che proprio l’assenza di sintomi è artefice del “successo” del contagio, che avviene silenzioso e veloce negli asili. L’esantema diventa solo un ricordo nel giro di una settimana al massimo. “Il rossore si attenua fino a scomparire del tutto”, sottolinea D’Avino. “Tutte quelle condizioni che fanno affluire più sangue alla periferia, alle guance e alle braccia, con un fenomeno che si chiama vasodilatazione, possono accentuare l’esantema”, spiega il pediatra. “Quindi, per esempio, l’esposizione al sole o ad alte temperature”, aggiunge.

Segnalati casi in Lombardia, Liguria e in Campania

E’ dunque sconsigliato esporre i piccoli nella fase clou. Si tratta poi solo di aspettare, consapevoli che quando compare l’esantema la faccenda si avvia ormai a conclusione. “Come nella maggior parte delle malattie esantematiche, infatti, la fase di contagio è pre-esantematica – rimarca il pediatra – prima che compaiano le macchie, diciamo. Nel momento in cui sono comparse le macchie, praticamente il bambino può anche essere riammesso a scuola“. Segnalazioni di un numero di casi di quinta malattia arrivano dalla Lombardia, dalla Liguria, “è una situazione abbastanza diffusa”, evidenzia il presidente Fimp. “Anche in Campania, per esempio, in questo momento abbiamo un’epidemia di parvovirus B19. Si è verificata nelle scorse settimane e sta andando avanti. Anche in questa settimana io personalmente ho visto almeno 3-4 bambini affetti proprio dal megaloeritema epidemico”, come si chiama in gergo tecnico la quinta malattia.

Preoccupa la recrudescenza della pertosse

Ma “molto più preoccupante – ripete D’Avino – è la pertosse. Noi stiamo avendo una recrudescenza proprio dei casi” di questa infezione causata dal batterio Bordetella pertussis, “anche nei bambini molto piccoli. Vaccinateli dunque – raccomanda l’esperto – soprattutto nelle dosi di richiamo che avvengono a 16 anni, a 26 anni, ogni 10 anni”.  E continua: “E’ opportuno che questo batterio circoli il meno possibile, perché se circola e colpisce i lattanti, questi possono andare in ospedale. E purtroppo ci sono stati dei neonati morti per la pertosse, per una malattia prevenibile col vaccino. A cosa è dovuta la recrudescenza? In parte al fatto che non si vaccinano nelle dosi di richiamo i bambini e gli adolescenti. E poi c’è anche un problema importante sulle donne in gravidanza: quelle che non hanno un sistema immunitario che presenta gli anticorpi devono essere vaccinate. Va mantenuto uno stato immunitario tale da non favorire l’infezione”.

 

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