Salute 9 Ottobre 2020 15:30

Decessi per Covid-19, si alza l’età media e il numero di patologie pregresse

Il report dell’Iss sui decessi per Covid-19: rispetto ai primi mesi dell’anno soggetti più anziani e più malati. Aumentano le donne

Decessi per Covid-19, si alza l’età media e il numero di patologie pregresse

Si abbassa l’età media dei nuovi contagiati in Italia, attualmente a 40 anni, ma resta alta quella dei decessi per Covid-19. Secondo l’ultimo report dell’Istituto Superiore di Sanità, pubblicato lo scorso 7 ottobre, la media è di 80 anni con le donne al 42%. Più alta dunque di oltre 25 anni rispetto ai pazienti che attualmente hanno l’infezione. Le donne decedute mantengono un’età più alta degli uomini, 85 contro 79 anni. Tuttavia, a luglio anche l’età media generale risultava 85 anni, per abbassarsi poi con lo scendere di quella dei nuovi contagiati.

DECESSI COVID E PATOLOGIE PREGRESSE

Su 4400 deceduti di cui è stato possibile analizzare le cartelle cliniche la media delle patologie preesistenti osservate è di 3,4. Il 3,6% non presentava alcuna patologia, mentre il 62,9% ne mostrava tre o più. Prima del ricovero in ospedale, il 22% dei pazienti deceduti SARS-CoV-2 positivi seguiva una terapia con ACE-inibitori e il 14% una terapia con Sartani (bloccanti del recettore per l’angiotensina). Nelle donne il numero medio di patologie osservate è di 3,6; negli uomini il numero medio di patologie osservate è di 3,3.

Nelle diagnosi di ricovero per il 91,3% le condizioni riportate erano compatibili con Covid-19. Polmonite, insufficienza respiratoria, febbre e tosse. Nell’8,7% dei casi non era invece correlata all’infezione. Per 50 casi riguardava patologie neoplastiche, per 122 cardiovascolari, 48 gastrointestinali. Febbre, dispnea e tosse restano comunque i sintomi osservati più comunemente, cui seguono diarrea e emottisi. Solo il 7,1% dei ricoverati non presentava sintomi al momento dell’arrivo. Nel 94,7% dei casi l’insufficienza respiratoria è stata la prima complicanza osservata.

PAZIENTI DECEDUTI CURATI ALL’86.6% CON ANTIBIOTICI

Per la cura dei pazienti è stata usata maggiormente la terapia antibiotica (86,6%), seguita dall’antivirale (57,9%) e da quella steroidea (43,5%). Al 4,6% dei pazienti deceduti positivi all’infezione da SARS-CoV-2 è stato somministrato Tocilizumab. Il tempo intercorso dal ricovero in ospedale al decesso è di 5 giorni più lungo in coloro che sono stati trasferiti in rianimazione rispetto a quelli che non sono stati trasferiti (11 giorni contro 6 giorni). In media si calcolano 12 giorni.
Al 4 ottobre 2020 sono 407, dei 36.008 (1,1%), i pazienti deceduti SARS-CoV-2 positivi di età inferiore ai 50 anni. In particolare, 89 di questi avevano meno di 40 anni (59 uomini e 30 donne con età compresa tra 0 e 39 anni). Di 11 pazienti di età inferiore ai 40 anni non sono disponibili informazioni cliniche; degli altri pazienti, 64 presentavano gravi patologie preesistenti (patologie cardiovascolari, renali, psichiatriche, diabete, obesità) e 14 non avevano diagnosticate patologie di rilievo.

LE DIFFERENZE CON IL PRIMO TRIMESTRE

Tra i trimesti marzo-maggio e giugno-agosto si nota un leggero aumento dell’età media dei decessi e della proporzione di donne. Così aumentano i decessi di persone con più di tra patologie e diminuiscono quelli con poche o nessuna. Gli esperti di Iss, quindi concludono con l’attestazione che attualmente i decessi riguardano persone più anziane e con condizioni di salute peggioro rispetto al primo trimestre.

Iscriviti alla newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato 

GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

Alzheimer, Spadin (Aima): “Devasta l’economia della famiglia, la sfera psicologica e le relazioni di paziente e caregiver”

La Presidente Aima: “Due molecole innovative e capaci di modificare la progressione della malattia di Alzheimer sono state approvate in diversi Paesi, ma non in Europa. Rischiamo di far diventar...
Salute

Disturbi alimentari, ne soffrono più di tre milioni di italiani. Sipa: “Centri di cura pochi e mal distribuiti”

Balestrieri (Sipa): "Si tratta di disturbi che presentano caratteristiche legate certamente alla sfera psicologica-psichiatrica, ma hanno anche un’importante componente fisica e nutrizionale che...
Prevenzione

Influenza, Lopalco (epidemiologo): “Picco atteso tra la fine di dicembre e l’inizio del nuovo anno. Vaccinarsi subito”

L'epidemiologo a Sanità Informazione: "Vaccinarsi contro influenza e Covid-19 nella stessa seduta: non ci sono controindicazioni, solo vantaggi"