Venti posti letto all’Ospedale San Paolo per assistere pazienti positivi che non possono restare al proprio domicilio
«Al via oggi presso l’Ospedale San Paolo l’attivazione di 20 posti letto di Degenza di Sorveglianza per la gestione dell’emergenza sanitaria da Covid-19 (DGR 3020 del 30/03/2020)». Così l’ospedale in un comunicato.
«Il reparto, collocato al 6° piano del blocco A, accoglierà pazienti autosufficienti con sintomatologia respiratoria lieve suggestiva per infezione da COVID-19 che richiedano quarantena fiduciaria e bassi bisogni clinico – assistenziali. L’assistenza medica e infermieristica è garantita h 24, 7/7gg con personale dell’ASST che l’Azienda ha ricollocato da altri reparti».
«Un aiuto concreto al territorio e a supporto a quei Medici di Medicina Generale che, in questo momento di emergenza, non possono essere direttamente impiegati nelle attività di assistenza al domicilio dei pazienti perché contagiati o per l’elevato numero di casi da seguire. La proposta di ricovero di questa tipologia di pazienti potrà avvenire su indicazione del Medico di Medicina Generale, di un Pronto Soccorso oppure su proposta del medico di centrale AREU, dopo verifica delle condizioni cliniche effettuate dal soccorritore».
«Il nostro è un lavoro di supporto al territorio per favorire la guarigione del malato che, trovandosi già “sorvegliato” in ospedale, ci permette di intervenire immediatamente in caso di improvvise complicanze cliniche» dichiara Matteo Stocco, Direttore Generale dell’ASST Santi Paolo e Carlo.
«La pandemia di COVID19 sta colpendo soggetti che evidenziano quadri clinici differenti. Si osservano situazioni che da paucisintomatici (febbre, tosse, ecc) evolvono in distress respiratorio (fame d’aria) in tempi rapidi, con peggioramento delle condizioni cliniche e necessità di ricovero ospedaliero immediato. Al momento non vi sono evidenze chiare che possano fare identificare i pazienti a maggiore rischio di complicanze di questo tipo. L’indicazione attuale per i pazienti paucisintomatici è quella di quarantena fiduciaria con controllo della temperatura e della frequenza respiratoria. In alcuni casi agli stessi pazienti può essere prescritta la somministrazione di ossigeno domiciliare. Per questa tipologia di pazienti, laddove possibile, è ipotizzabile, in alternativa alla quarantena domiciliare, un periodo di osservazione in ambiente protetto, con sorveglianza garantita da personale ospedaliero per garantire la sicurezza nell’effettuazione dell’isolamento. Ai pazienti viene misurata regolarmente (2 volte al giorno) la temperatura corporea e la saturazione di ossigeno e viene condotto una volta al giorno il test del cammino».
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