Pubblicato su ‘Jama Neurology’ è secondo “il più vasto e robusto studio mai condotto sulle cause della demenza giovanile”: esaminati i dati relativi alla salute e alle abitudini di vita di 356,052 adulti al di sotto dei 65 anni, completamente sani mentalmente all’inizio del trial
Per la prima volta gli scienziati sono riusciti ad identificare 15 precisi fattori “significativamente associati” ad alti rischi di sviluppare forme di demenza ad esordio precoce. La demenza, patologia causata da una degenerazione dei tessuti cerebrali che può compromettere la capacità di pensare, comunicare, svolgere compiti quotidiani e ricordare, è considerata a “esordio precoce” quando colpisce persone che hanno meno di 65 anni. La ricerca, infatti, è stata realizzata su più di 350mila under 65 anni e i risultati raggiunti aprono nuove prospettive rispetto alla possibilità di modificare molti degli indicatori individuati, diminuendo, almeno in parte, le probabilità di manifestare la malattia prima dei 65 anni.
I 15 fattori che con anticipo di anni indicherebbero una propensione decisa a sviluppare la demenza giovanile sono:
Pubblicato su ‘Jama Neurology‘, è secondo gli esperti “il più vasto e robusto studio mai condotto sulle cause della demenza giovanile”. L’epidemiologo David Llewellyn, leader del team dell’Università di Exter in Gran Bretagna, ha esaminato i dati relativi alla salute e alle abitudini di vita di 356,052 adulti al di sotto dei 65 anni, completamente sani mentalmente all’inizio del trial. Nel corso del tempo, 485 di queste persone sono state diagnosticate con demenza ad esordio giovanile. Oltre all’Alzheimer, tra le altre forme di demenza ad esordio precoce ci sono: demenza rontotemporale, demenza vascolare, atrofia corticale posteriore o PCA, sindrome di Korsakoff (causata dalla mancanza di vitamina B1 e associata all’abuso di alcol), demenza a corpi di Lewy, CADASIL. Spesso i primi segnali di una demenza a esordio precoce vengono confusi con sintomi di depressione, stress, menopausa, o altre malattie, tanto che le persone più giovani ricevono una diagnosi definitiva con 3-5 anni di ritardo rispetto a chi invece è più anziano.
Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato