“Mens sana in corpore sano”: lo scriveva il poeta romano Decimo Giunio Giovenale nel 100 d.c nelle sue Satire, riferendosi alle preghiere da rivolgere agli dei affinché gli uomini potessero avere una mente sana in un corpo sano, e lo sostengono ancora oggi gli scienziati contemporanei. Guardare la vita con positività potrebbe favorire la salute a lungo termine, mentre la depressione è associata, fino alla terza età, ad un rischio maggiore di ammalarsi con il corpo. L’ultima evidenza sul tema è stata raccolta da Kelly Fleetwood dell’Università di Edimburgo, in una ricerca pubblicata sulla rivista Plos Medicine. Il team di scienziati ha scoperto che gli adulti con una storia di depressione si ammalano di patologie fisiche circa il 30% più velocemente di chi non ne soffre.
La depressione è il disturbo di salute mentale più comune ed è associata a una serie di esiti negativi come le malattie cardiache e il diabete. Secondo gli ultimi dati Istat disponibili, in Italia si stima che le persone che ne hanno sofferto superino i 2,8 milioni, pari al 5,4% delle persone di 15 anni e oltre. Rispetto alla media dei paesi europei, in Italia la depressione è meno diffusa tra gli adulti e tra i 15-44enni (1,7% contro il 5,2% della media Ue), mentre per gli anziani lo svantaggio è di tre punti percentuali. Ricerche passate hanno confrontato persone con e senza depressione per vedere quante malattie fisiche sviluppano nel tempo, ma la maggior parte degli studi prende in considerazione un numero limitato di malattie. Il nuovo studio ha incluso 172.556 partecipanti alla UK Biobank, che hanno completato una valutazione di base tra il 2006 e il 2010. Gli esperti hanno selezionato 69 condizioni fisiche e seguito i partecipanti per una media di 6,9 anni.
Inizialmente, i soggetti con depressione presentavano una media di tre disturbi di salute, rispetto a una media di due in quelli senza depressione. Nel corso del periodo di studio, gli adulti con una storia di depressione hanno accumulato una media di 0,2 problemi fisici aggiuntivi all’anno, mentre quelli senza depressione ne hanno accumulati 0,16. Le nuove problematiche più comuni sono state l’osteoartrite (15,7% dei soggetti con depressione all’inizio dello studio contro il 12,5% dei non depressi), l’ipertensione (12,9% contro 12%) e la malattia da reflusso gastroesofageo (13,8% contro 9,6%). I risultati evidenziano che una precedente diagnosi di depressione è un indicatore di rischio a lungo termine per lo sviluppo di condizioni di salute fisica durante la mezza età e l’età anziana. “Le persone che hanno sofferto di depressione hanno maggiori probabilità di sviluppare problemi di salute fisica a lungo termine, come le malattie cardiache e il diabete. È necessario che i servizi sanitari adottino un approccio integrato per la cura delle persone con depressione”, conclude Fleetwood.
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