Salute 5 Novembre 2024 12:21

Depressione, meno rischi per chi è sposato

Gli studiosi hanno anche esaminato le differenze di genere, riscontrando che il rischio di depressione per le persone non sposate è maggiore tra gli uomini e tra chi possiede un livello di istruzione più elevato
Depressione, meno rischi per chi è sposato

Vivere sotto lo stesso tetto ha i suoi pro e i suoi contro. Ad aggiungere l’ultimo tassello a favore del matrimonio è uno studio cinese:  il “sì eterno” rappresenterebbe un vero e proprio ‘parafulmine’ contro i disturbi depressivi. I ricercatori del Politecnico di Macao hanno dimostrato che le persone non sposate sono quasi il doppio più a rischio di manifestare sintomi depressivi rispetto a quelle sposate. Per giungere a questa conclusione hanno analizzato oltre 100mila individui in sette Paesi. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Nature Human Behaviour. Ma non è tutto. Gli studiosi hanno anche esaminato le differenze di genere, riscontrando che il rischio di depressione per le persone non sposate è maggiore tra gli uomini e tra chi possiede un livello di istruzione più elevato.

Studi a confronto

I risultati, secondo i ricercatori, “potrebbero aiutarci a identificare i gruppi demografici a più alto rischio di disturbi depressivi”. La depressione, infatti, è un grave problema di salute pubblica e circa il 5% degli adulti nel mondo soffre di disturbo depressivo maggiore. Sebbene ricerche precedenti abbiano suggerito che il matrimonio possa ridurre il rischio di depressione, questi studi si concentrano spesso su singoli paesi (spesso occidentali). Il gruppo di ricerca guidato da Kefeng Li ha analizzato i dati di 106.556 partecipanti in sette paesi – Stati Uniti, Regno Unito, Messico, Irlanda, Corea del Sud, Cina e Indonesia – per esaminare il rischio di sintomi depressivi tra persone sposate e non sposate, e durante un periodo di follow-up di 4-18 anni per un sottogruppo di 20.865 individui.

La diffusione di depressione tra gli scapoli

I ricercatori hanno riscontrato che essere scapoli si associa ad un rischio di sintomi depressivi maggiore del 79% rispetto alle persone sposate. Gli individui divorziati o separati presentavano un rischio di sintomi depressivi più elevato del 99%, mentre gli individui vedovi avevano un rischio superiore del 64% rispetto a quelli sposati. I  partecipanti non sposati nei paesi occidentali (inclusi Stati  Uniti, Regno Unito e Irlanda) avevano un rischio di depressione più alto rispetto ai loro corrispettivi nei paesi orientali (inclusi Corea del Sud, Cina e Indonesia). Questo rischio è risultato essere maggiore tra gli uomini non sposati rispetto alle donne non sposate, e tra chi possiede un livello di istruzione più alto. I tassi più bassi di depressione tra le coppie sposate potrebbero essere l’effetto del supporto all’interno della coppia, ad un migliore accesso alle risorse economiche e all’influenza positiva reciproca sul benessere.

 

 

Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato

 

 

GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Nutri e Previeni

World Obesity Day, l’appello alle Istituzioni: “Inserire l’obesità nei Lea e tra le patologie croniche”

Dalle organizzazioni italiane aderenti e partner della World Obesity Federation una lettera aperta rivolta alle Istituzioni. L’onorevole Pella: “Ad aprile l’approvazione della Legge ...
Nutri e Previeni

Giornata Mondiale Obesità: in Italia 4 adulti su 10 sono in eccesso ponderale

In Italia 4 adulti su 10 sono in eccesso ponderale: 3 in sovrappeso e 1 obeso. Sono i dati del sistema di sorveglianza Passi dell'Istituto superiore di sanità per il biennio 2022-2023, diffusi ...
Advocacy e Associazioni

Disabilità, Legge 62: “Da settembre 2025 sperimentazione estesa ad altre 10 province”

Il Ministro per le Disabilità Alessandra Locatelli: “Il cambiamento è iniziato e indietro non si torna”
Sanità

Farmacia dei servizi. Cossolo (Federfarma): “In due anni, con nuova convenzione, sarà realtà in ogni parte d’Italia”

All’evento “We Health”, promosso da Homnya in collaborazione con Federfarma, il bilancio degli anni di sperimentazione dei nuovi servizi
Nutri e Previeni

Giornata dei legumi, Iss: “Meno della metà degli italiani ne mangia a sufficienza”

Lo dimostra il progetto dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss) 'ARIANNA-Aderenza alla Dieta Mediterranea in Italia', condotto su un campione totale di 3.732 persone