I corticosteroidi per uso topico sono considerati attualmente i farmaci di prima scelta per la terapia antinfiammatoria della dermatite atopica. Vediamo perché con la professoressa di Dermatologia all’Università di Bologna Alma Mater Studiorum Annalisa Patrizi
«Prima era una malattia che interessava prevalentemente l’età pediatrica – spiega a Sanità Informazione Annalisa Patrizi, Prof.ssa di Dermatologia all’Università di Bologna Alma Mater Studiorum -. Poi, alcuni fattori hanno determinato una crescita anche tra gli adulti. Dopo l’unione delle due Germanie – continua l’esperta – si fece strada l’idea di una patologia del benessere, favorita da madri di età matura che vivevano in grandi e inquinate città, nelle aree urbane di paesi sviluppati. Si pensò che potesse colpire di più bambini abituati ad ambienti troppo puliti, dove tutto era sterilizzato, poco contatto con la natura e cani domestici».
«Bambini in remissione o che sono ricaduti, pazienti che la sviluppano da bambini, durante l’adolescenza o in età adulta e avanzata. La dermatite atopica non è più una malattia pediatrica ma della vita» precisa la professoressa.
I capisaldi del trattamento di questa patologia della pelle sono i corticosteroidi per uso topico. L’efficacia dei corticosteroidi topici, infatti, è elevata nel caso di patologie a eziologia essenzialmente infiammatoria, come psoriasi, riacutizzazioni di dermatite atopica, eczema in chiazze, dermatite irritativa da contatto, lichen simplex cronico, vitiligine, alopecia areata, orticaria papulosa, punture d’insetto.
I corticosteroidi sono molecole a struttura steroidea con azione antinfiammatoria non specifica che agiscono inducendo
vasocostrizione superficiale dermica, riduzione della permeabilità vascolare con conseguente riduzione della migrazione dei
leucociti e del rilascio di citochine e mediatori dell’infiammazione.
Negli anni, le possibilità terapeutiche si sono arricchite di nuovi prodotti. Attualmente sono disponibili in commercio diverse formulazioni dei corticosteroidi topici: unguento, crema, emulsione, lozione, schiuma, gel. La potenza dei corticosteroidi a volte può variare, infatti, variando la formulazione.
Non esistono degli ostacoli specifici all’applicazione. C’è da fare attenzione alle «aree infette, alla presenza di herpes o di un’infezione fungina» aggiunge l’esperta. In realtà, la principale resistenza alla terapia cortisonica è dovuta a un fenomeno chiamato corticofobia, la paura di usare corticosteroidi topici che porta alla mancata aderenza dei pazienti alla terapia. «Un problema enorme che riguarda soprattutto le famiglie con bambini piccoli. È il timore degli effetti collaterali dei cortisonici.
Nonostante gli effetti collaterali dei corticosteroidi topici siano rari, la paura di utilizzare questi principi attivi tende, in generale,
ad aumentare nella popolazione. Questa condizione, ormai definita come una vera e
propria entità clinica, è responsabile della maggior parte dei casi di fallimento terapeutico, poiché questi pazienti non aderiscono in modo corretto alla terapia prescritta. È necessario, pertanto, rassicurare i pazienti che riferiscono corticofobia o che sembrano mostrare diffidenza nell’utilizzo della terapia corticosteroidea topica, fornendo loro spiegazioni adeguate, tranquillizzanti e fondate
su dati scientifici certi.
«Nonostante quelli di ultima generazione si siano dimostrati molto poveri di effetti collaterali la paura rimane – conclude la professoressa Patrizi -. Per questo, è sempre opportuno, quando si prescrive un cortisonico come questo su un bimbo di due anni, dare una spiegazione ai genitori delle sue peculiari caratteristiche di sicurezza».
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