Il diabete di tipo 2 può essere “curato” perdendo peso e, in generale, adottando uno stile di vita sano, riducendo significativamente il rischio di malattie cardiovascolari e renali. Queste sono le conclusioni di uno studio dell’Associazione europea per lo studio del diabete (EASD), pubblicato sulla rivista Diabetologia
Il diabete di tipo 2 può essere “curato” perdendo peso e, in generale, adottando uno stile di vita sano, riducendo significativamente il rischio di malattie cardiovascolari e renali. Queste sono le conclusioni di uno studio dell’Associazione europea per lo studio del diabete (EASD), pubblicato sulla rivista Diabetologia. Gli scienziati hanno esaminato le informazioni raccolte nell’ambito dell’indagine Look AHEAD, mirata a stabilire l’effetto di un cambiamento in positivo nello stile di vita di 5145 adulti di età compresa tra 45 e 76 con sovrappeso o obesità e affetti da diabete di tipo 2.
Lo studio ha evidenziato che i pazienti in remissione avevano anche un rischio inferiore del 40 per cento di sviluppare malattie cardiovascolari e un rischio del 33 per cento inferiore di sviluppare una malattia renale cronica. Era già noto che un’alimentazione più corretta potesse portare a un'”inversione” del diabete, ma in questo lavoro sono stati per la prima volta considerati gli impatti sulla salute cardiovascolare e renale dei pazienti. L’entità della riduzione del rischio, sia cardiovascolare che renale, è stata maggiore per i partecipanti con evidenza di remissione a lungo termine. Gli autori precisano che, sebbene il 18 per cento dei partecipanti avesse raggiunto la remissione dal diabete a un certo punto dello studio, a distanza di otto anni tale percentuale scendeva al 3 per cento. Questo calo evidenzia la difficoltà di mantenere sotto controllo il peso corporeo.
Lo studio ha rilevato che, in caso di diabete di breve durata, una perdita di peso significativa è associata a migliori possibilità di remissione. “Le associazioni che emergono dal nostro lavoro – commentano i ricercatori – potrebbero essere spiegate da miglioramenti di peso post-basale, forma fisica e valori ematici come colesterolo e trigliceridi. Questo è il primo lavoro volto ad associare la remissione alla riduzione delle complicanze legate al diabete, e rappresenta un risultato incoraggiante per chi riesce a raggiungere la effettivamente la remissione dalla malattia. Sappiamo che mantenere i risultati non è semplice, ma i dati mostrano che qualunque successo è associato a seri benefici per la salute”.
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