I pazienti con diabete e le società scientifiche di diabetologia chiedono di essere rappresentati nei tavoli inerenti i decreti ministeriali 70 e 77. E lo fanno in una lettera inviata nei giorni scorsi al ministro della Salute Orazio Schillaci dal presidente Fand – Associazione italiana diabetici Emilio Augusto Benini
I pazienti con diabete e le società scientifiche di diabetologia chiedono di essere rappresentati nei tavoli inerenti i decreti ministeriali 70 e 77. E lo fanno in una lettera inviata nei giorni scorsi al ministro della Salute Orazio Schillaci dal presidente Fand – Associazione italiana diabetici Emilio Augusto Benini. Nella lettera si esprime il «sentito rammarico per la totale esclusione dei rappresentanti delle persone con diabete, sia dal punto di vista sociale che scientifico, dai tavoli inerenti il decreto ministeriale 70 e il decreto ministeriale 77 sui quali già da tempo ormai noi di Fand – Associazione Italiana Diabetici, lavoriamo con impegno e dedizione».
«Riteniamo grave l’esclusione dai tavoli – si legge nella lettera – non solo della nostra associazione, peraltro riconosciuta come medaglia d’oro al merito della sanità pubblica, dal Presidente della Repubblica Italiana, ma di tutte le società scientifiche, in particolare Sid (Società italiana di diabetologia) e Amd (Associazione medici diabetologi), inerenti la patologia, il diabete, che presenta oggi numeri pandemici che meriterebbero la giusta attenzione».
«Auspichiamo – prosegue ancora la lettera- una Sua (ministro Schillaci, ndr) giusta valutazione sulla nostra legittima rivendicazione e crediamo di aver titolo, assieme ai rappresentanti del nostro comitato scientifico, per poter partecipare ai tavoli». E conclude: «Pertanto, essendo noi i diretti fruitori dei servizi che dovrebbero essere concepiti proprio per rispondere alle nostre esigenze, ci appelliamo alle sue riflessioni, Egregio Signor Ministro e speriamo che Ella possa colmare la lacuna registrata finora e restituire alla Prestigiosa Associazione di cui mi onoro essere il Presidente, il posto che merita, al tavolo dei lavori».
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