“La dieta mediterranea, purtroppo, e’ stata abbandonata dall’Italia, cosi’ come dalla Grecia e dalla Spagna, che sono la culla di questo regime alimentare. Paradossalmente i paesi del Nord Europa vi stanno invece aderendo in maniera molto imponente e si vedono i risultati in termini di obesita’ – che e’ molto piu’ frequente nella nostra popolazione […]
“La dieta mediterranea, purtroppo, e’ stata abbandonata dall’Italia, cosi’ come dalla Grecia e dalla Spagna, che sono la culla di questo regime alimentare. Paradossalmente i paesi del Nord Europa vi stanno invece aderendo in maniera molto imponente e si vedono i risultati in termini di obesita’ – che e’ molto piu’ frequente nella nostra popolazione rispetto a quella del Nord Europa – e nel profilo di rischio cardiovascolare”.
È quanto ha affermato Stefania Maggi, dirigente di ricerca del Cnr e presidente della Fondazione Dieta Mediterranea in occasione della Terza Giornata Italiana per la Prevenzione Cardiovascolare promossa per Societa’ Italiana per la Prevenzione Cardiovascolare (Siprec).
“La dieta mediterranea ha 70 anni di ricerca scientifica consolidata che dimostra l’impatto positivo sulla prevenzione delle malattie croniche in generale e delle patologie cardiovascolari in particolare. Perche’ e’ molto varia e ricca di frutta, verdura, frutta secca, cereali integrali che hanno un effetto molto positivo, antinfiammatorio e che protegge l’albero vascolare e il cuore”, ha aggiunto. “Inoltre, e’ una dieta che si basa sulla combinazione dei cibi e non sull’esclusione: nonostante si raccomandi un largo consumo di frutta, verdura e cereali integrali, infatti, non si escludono latticini, uova, carne”, ha concluso Maggi che ha sottolineato come un aspetto non trascurabile di questo regime alimentare sia la convivialita’ .