In audizione in Commissione Sanità, il sottosegretario ha spiegato: «L’Italia è in anticipo rispetto agli altri paesi. A giorni arriverà il formato cartaceo». Poi spiega: «Se nel periodo di vigenza semestrale l’interessato diventa positivo il certificato decade»
Il Digital Green Pass si avvicina a passo spedito. E se per avere il formato digitale ci vorrà un po’, a stretto giro potrebbe arrivare quello cartaceo. Ad annunciarlo è il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri in audizione in Commissione Igiene e Sanità al Senato che ha confermato che per i vaccinati il certificato durerà sei mesi.
«Siamo in anticipo rispetto agli altri paesi Ue. Cosa succederà alla scadenza è tutto da vedere – spiega il senatore -. Se il vaccino dovesse coprire le varianti, un’ipotesi realistica sarebbe quella di fare un controllo degli anticorpi per prorogare il certificato. Sarebbe un’ipotesi realistica, ma parlo da medico».
Il Digital Green Pass sarà rilasciato a chi ha avuto il vaccino, a chi ha effettuato con esito negativo un test antigenico o molecolare e a chi ha un certificato di guarigione dal Covid. In questo modo il diritto alla libera circolazione sarà garantito tra i paesi europei sia a soggetti immunizzati naturalmente o tramite vaccinazione che ai soggetti non immuni che non abbiano potuto o voluto vaccinarsi.
«Il certificato – spiega Sileri – sarà rilasciato in formato digitale o cartaceo nella lingua ufficiale dello Stato membro di rilascio e in inglese, dovrà avere un QR code e una firma digitale per essere sicuri che il certificato sia autentico. Non è un documento identificativo e deve essere sempre accompagnato da un documento d’identità».
Al Ministero della Salute spetta il coordinamento di questo progetto che sarà realizzato attraverso l’anagrafe nazionale dei vaccini e il sistema tessera sanitaria.
Il sottosegretario ha annunciato che si è insediato un gruppo di lavoro interistituzionale e un team operativo. Ha poi informato che le regioni sono state coinvolte e hanno accolto favorevolmente la proposta di un sistema centrale per l’emissione del certificato.
Tra i punti da chiarire c’è quello su chi deve emettere il certificato di guarigione da Covid: medici specialisti, Asl, medici di famiglia, ecc.
«Se nel periodo di vigenza semestrale l’interessato diventa positivo decade il certificato. Per quanto riguarda i test, la validità è di 48 ore dal rilascio», ha aggiunto il sottosegretario.
Sileri assicura che saranno individuate le specifiche tecniche per assicurare l’interoperabilità tra tutte le piattaforme e saranno messe in campo misure per assicurare la protezione dei dati personali e del codice a barre che permette di verificare l’aggiornamento dei dati.
«Sarà fondamentale che vengano rispettate tutte le norme di distanziamento e l’uso delle mascherine perché i vaccini garantiscono una protezione quasi totale dalla forma grave della malattia ma non possiamo dire la stessa cosa sulla trasmissione della malattia», conclude Sileri.
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