Le conclusioni di uno studio pubblicato sulla rivista Jama Network Open: una pausa di due settimane nell’uso degli schermi può ridurre i problemi psicologici nei bambini di età compresa tra 4 e 17 anni
Una pausa dall’uso degli schermi aiuta il benessere mentale e le relazioni dei giovani: lo indica lo studio pubblicato sulla rivista Jama Network Open, secondo il quale una pausa di due settimane nell’uso degli schermi può ridurre i problemi psicologici nei bambini di età compresa tra 4 e 17 anni. L’attuale aumento di problemi psichiatrici tra bambini e adolescenti è scarsamente compreso e le prove scientifiche di un’associazione tra l’uso degli schermi e i problemi psichiatrici nei bambini non sono chiare. In proposito sono stati pubblicati molti studi osservazionali, ma mancano studi clinici che dimostrino che il tempo trascorso davanti agli schermi sia il colpevole dei problemi psichiatrici nei giovanissimi. “La percentuale di bambini e adolescenti con problemi di salute mentale è decisamente aumentata negli ultimi anni: sulla base dei dati provenienti da 45 paesi europei, il 25% degli adolescenti di età compresa tra 11 e 15 anni ha riportato sintomi legati alla salute psicologica, come nervosismo, irritabilità e difficoltà ad addormentarsi – spiegano i ricercatori nell’introduzione della ricerca”.
“Gli individui sono particolarmente vulnerabili agli stimoli ambientali negativi o stressanti esperienze durante l’adolescenza. Inoltre, diverse ricerche mostrano che la soddisfazione di vita auto-riferita diminuisce più rapidamente durante l’adolescenza, rispetto ad altre fasi della vita. Gli ultimi decenni hanno portato sostanziali progressi nella tecnologia digitale e sempre più bambini e adolescenti dispongono di dispositivi multimediali personali. L’uso dei dispositivi multimediali su schermo è diventato un aspetto centrale nella vita quotidiana dei giovanissimi, offrendo infinite opzioni di intrattenimento, tra cui guardare video, giocare, interagire con i social media e comunicare con familiari e amici. Sebbene l’uso di tali dispositivi, in particolare degli smartphone – sottolineano gli studiosi -, possono facilitare molte attività quotidiane e alcune interazioni sociali, negli ultimi anni sono state sollevate preoccupazioni circa il potenziale effetto negativo dell’uso dei media su schermo digitale sulla salute mentale di bambini e adolescenti”.
Per rafforzare ulteriormente questa tesi, i ricercatori della Harvard T.H. Chan School of Public Health di Boston hanno effettuato uno studio, coinvolgendo un gruppo di bambini selezionati da un ampio gruppo iniziale di 1.420 famiglie. Di queste sono state 89 le famiglie risultate idonee e disposte a partecipare alla sperimentazione. In particolare, 45 famiglie hanno accettato di ridurre l’uso del tempo libero davanti agli schermi a meno di tre ore per due settimane e 44 famiglie sono servite come gruppo di controllo. In totale, hanno partecipato allo studio 181 bambini. Sia i bambini che i loro genitori hanno dovuto consegnare smartphone e tablet per due settimane agli operatori. A distanza di due settimane nei i bambini è stata registrato una riduzione significativa, pari a 1,67 punti, nel punteggio del Strength and Difficulties Questionnaire, generalmente utilizzato per identificare problemi emotivi e comportamentali nei bambini e negli adolescenti da due a 17 anni”.
“Il risultato è importante perché si tratta di una prova di principio: non solo il tempo trascorso davanti ad uno schermo può essere ridotto, ma potrebbe avere un effetto causale sul benessere – dicono i ricercatori -. Internet è pieno di consigli per minimizzare l’uso digitale, che indicano i benefici della ‘disintossicazione digitale’ o del ‘digiuno digitale’ intermittente, senza tuttavia offrire dati sperimentali a supporto di queste affermazioni. Adesso finalmente, grazie a questa ricerca – concludono i ricercatori della Harvard T.H. Chan School of Public Health di Boston- c’è una prima solida evidenza scientifica”.
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