I ricercatori hanno seguito 12 volontari sani in un digiuno di una settimana, dove l’unico alimento consentito era l’acqua. I risultati pubblicati sulla rivista Nature Metabolism
Con sette giorni di digiuno completo, durante i quali è consentito solo bere acqua, è possibile perdere fino a sei chili e mezzo. Ma la diminuzione del peso corporeo è solo uno dei benefici e nemmeno il più rilevante. Ne sono convinti i ricercatori dell’Ospedale universitario della Charitè di Berlino e dell’Università Queen Mary di Londra che, guidati da Maik Pietzner e Claudia Langenberg, hanno seguito 12 volontari sani, cinque donne e sette uomini, che hanno preso parte a un digiuno di una settimana, dove l’unico alimento consentito era, appunto, l’acqua.
“Nelle società antiche e moderne, il digiuno prolungato era ed è praticato da miliardi di persone in tutto il mondo per scopi religiosi, usato per curare malattie come l’epilessia e recentemente ha guadagnato popolarità come intervento per la perdita di peso. Ma abbiamo ancora una comprensione molto limitata degli adattamenti sistemici negli esseri umani a restrizioni caloriche estreme di diversa durata”. È con queste parole che gli scienziati, nell’abstract dello studio pubblicato sulla rivista Nature Metabolism, hanno illustrato i motivi dell’analisi condotta.
I partecipanti sono stati monitorati attentamente su base giornaliera per registrare i cambiamenti nei livelli di circa 3mila proteine presenti nel sangue, seguendo quindi ciò che avveniva nel corpo prima, durante e dopo il digiuno. Al termine della settimana i ricercatori hanno constatato come il digiuno prolungato per sette giorni avesse avuto la capacità di ‘resettare’ tutto il corpo, con benefici per la salute che vanno al di là della semplice perdita di peso. Come previsto, entro i primi due o tre giorni l’organismo ha ovviamente cambiato la sua fonte di energia, attingendo al grasso immagazzinato nel corpo: i volontari hanno perso in media 5,7 (±0,8 kg) chilogrammi composti sia da massa magra che da massa grassa. Una volta concluso il digiuno, la massa magra è stata subito riguadagnata, ma non quella grassa.
Per la prima volta, inoltre, gli autori dello studio hanno osservato cambiamenti su larga scala nell’organismo dopo circa tre giorni, con un terzo delle proteine che hanno subito evidenti modifiche in tutti gli organi principali. “Per la prima volta, siamo in grado di vedere cosa succede a livello molecolare in tutto il corpo quando digiuniamo”, commenta Langenberg. “Il digiuno – aggiunge la ricercatrice – se fatto in modo sicuro, è un metodo efficace per la perdita di peso”. Ciò non vuol dire, però, che questi stessi benefici si possano ottenere con diete come quella del digiuno intermittente, ultimamente molto popolare, che concentra i pasti in un periodo ristretto della giornata: i risultati, infatti, indicano che i cambiamenti più significativi per l’organismo si verificano soltanto dopo tre giorni di digiuno. La ricerca potrebbe aprire la strada a nuove terapie che puntino ad imitare questi effetti positivi anche per quelle persone che non possono sottoporsi a digiuni prolungati.
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