Schiavo (Sicob): «La dinner cancelling prevede un digiuno che supera le 12 ore giornaliere: comincia alle cinque del pomeriggio e termina l’indomani mattina a colazione. In questo lasso di tempo l’organismo è costretto ad attivare una serie di meccanismi biochimici che, prelevando le calorie necessarie al corretto funzionamento degli organi, ci fanno perdere peso»
Fiorello l’ha scelta per rimettersi in forma e, soddisfatto dei risultati ottenuti, ne ha parlato in più di un’intervista. Si chiama “dinner cancelling” ed è il regime alimentare che, come è facile dedurre dal nome attribuitogli, “elimina la cena”. «La dinner cancelling non può essere definita “dieta”, piuttosto un regime alimentare. Questo perché il termine “dieta” indica uno stile di vila e la dinner cancelling non lo è, in quanto non può essere adottato per lunghi periodi, ma occasionalmente per perdere qualche chilo di troppo piuttosto velocemente», spiega Luigi Schiavo, docente di Nutrizione Umana presso alla Facoltà di Medicina dell’Università di Salerno, delegato Area Nutrizionale della Sicob (Società Italiana di Chirurgia dell’Obesità) – Regione Campania.
La dinner canecelling trae la sua origine dal digiuno intermittente. «Prevede un digiuno che supera le 12 ore giornaliere: comincia alle cinque del pomeriggio e termina l’indomani mattina a colazione – dice Schiavo -. In questo lasso di tempo l’organismo è costretto ad attivare una serie di meccanismi biochimici per poter prelevare le calorie necessarie al corretto funzionamento di tutti gli organi, ovvero alla sopravvivenza dell’individuo. Le riserve da cui si attinge non sono necessariamente di grasso, ma anche muscolari come glicogeno e proteine. In altre parole, la perdita di peso che ne deriva non sempre sarà sinonimo di dimagrimento, ma anche di deperimento o di disidratazione. Per questo chi segue la dinner cancelling dovrà farlo per periodi limitati e sotto stretto controllo di uno specialista».
«In assenza di patologie e se non si assumono abitualmente particolari farmaci, la dinner cancelling può essere utilizzata, sempre per periodi piuttosto brevi, da chi vuole perdere peso in fretta, per prepararsi ad affrontare un giorno importante, una vacanza. Al contrario – sottolinea il professore – per una persona affetta da diabete, che assume abitualmente terapie a base di insulina, seguire la dinner cancelling può rappresentare un fattore di rischio: il digiuno potrebbe ridurre eccessivamente i livelli di glicemia nel sangue, causando un’ipoglicemia. Del tutto sconsigliata anche a bambini e donne in gravidanza. Anche chi è affetto da disturbi del comportamento alimentare dovrebbe evitare di seguire questa tipologia di regime alimentare: non è escluso che, a livello psicologico, possa subentrare un effetto cosiddetto “a molla”, ovvero che al digiuno possa seguire un’incontrollabile abbuffata».
La dinner cancelling non prevede particolari restrizioni né in termini di quantità che di qualità di cibo ingerito durante le ore in cui è consentito mangiare. «Sono le ore di digiuno a garantire il dimagrimento. Tuttavia se si associa al digiuno anche un’attenzione a dosi e condimenti dei piatti portati in tavola, la perdita di peso sarà più veloce e cospicua», aggiunge il professore.
La dinner cancelling, stando ad alcune recenti evidenze scientifiche, potrebbe essere un vero toccasana contro le patologie infiammatorie: «Il digiuno riesce ad attivare dei processi metabolici ad azione antinfiammatoria. Alcune forme di digiuno intermittente, infatti – conclude Schiavo – sono attualmente utilizzate come terapie coadiuvante in alcune patologie infiammatorie, come ad esempio la fibriomalgia».
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