Lo studio, pubblicato sulla rivista ‘NPJ Science of Learning’ del gruppo Nature, è stato condotto da un team internazionale di ricercatori. Il primo autore della ricerca: “20 sessioni da 45 minuti per annullare i disturbi nella percezione dei fonemi”
Se un bambino piccolo che rischia di diventare dislessico si cimenta abitualmente in un videogioco d’azione potrebbe scongiurare di sviluppare il disturbo negli anni a venire. Ne sono convinti i ricercatori di un team composto da studiosi di varie Università italiane e francesi. Il gruppo di esperti, attraverso uno studio ad hoc, Action video games normalise the phonemic awareness in pre-readers at risk for developmental dyslexia, ha messo in luce come giocando con un videogame d’azione si possa normalizzare la percezione dei suoni del linguaggio in bambini in età prescolare che hanno difficoltà di linguaggio.
Lo studio, pubblicato sulla rivista ‘NPJ Science of Learning’ del gruppo Nature, è stato condotto da un team internazionale di ricercatori coordinati dalle Università di Bergamo e Padova, con l’Università di Pavia, la Sigmund Freud University di Milano, la ASST di Valle Olona di Saronno (Varese), l’IRCCS “E. Medea” di Bosisio Parini (Lecco) e l’Universitè Paris Citè. “Il gioco è essenziale nello sviluppo del bambino ed è presente nella vita di ognuno fin dalla prima infanzia”, si legge nell’abstract della ricerca pubblicata su Nature. Di conseguenza, gli scienziati che hanno condotto questo studio ritengono che il gioco possa “rappresentare l’ambiente arricchito ottimale per lo sviluppo cognitivo e l’apprendimento”, attraverso l’attivazione di “una combinazione specifica di reti neurali su larga scala, compresi i percorsi emotivi e di ricompensa”. I ricercatori sono convinti che “l’attivazione neurale, fisiologica e biochimica guidata dal gioco possa aumentare l’attenzione, la regolazione delle emozioni, il riconoscimento degli oggetti visivi e lo sviluppo del linguaggio”.
Sebbene giocare sia considerato indispensabile per lo sviluppo cognitivo, sensorimotorio e sociale di un bambino, c’è ancora una certa resistenza nel pensare che un simile ruolo possa essere svolto anche dagli attuali videogiochi. Diversi studi hanno dimostrato che nei bambini con dislessia, la velocità di lettura può migliorare in seguito a un trattamento riabilitativo con videogiochi commerciali che stimolano le abilità attentive. Un miglioramento dell’attenzione risulta indispensabile per leggere le lettere. “Da queste premesse abbiamo ipotizzato che i videogiochi d’azione potessero migliorare anche la percezione dei fonemi – dice Sara Bertoni del Dipartimento di Scienze Umane e Sociali dell’Università degli studi di Bergamo e primo autore della ricerca -. Questo studio di prevenzione ha coinvolto 120 bambini dell’ultimo anno della scuola dell’infanzia. Un sottogruppo di essi presentava difficoltà nei prerequisiti della letto-scrittura, e quindi erano a rischio per una futura dislessia. Lo studio dimostra che con solo 20 sessioni di gioco con un videogioco d’azione da 45 minuti ciascuna – conclude la scienziata – si annullano specificatamente i disturbi nella percezione dei fonemi”.
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