Rosalba Cipriani, Responsabile del reparto di medicina dell’ospedale Fabrizio Spaziani di Frosinone, racconta a Sanità Informazione quanto è difficile sensibilizzare nel modo più efficace e capillare possibile la popolazione a rischio cardiovascolare
Educare tutti è un compito molto difficile, quasi impossibile. «Il medico riesce a sensibilizzare di più i familiari di quei pazienti affetti da forme familiari di dislipidemia che vanno incontro a complicanze cardio e cerebrovascolari molto precoci – sottolinea la dottoressa Rosalba Cipriani – perché ha il supporto dell’anamnesi familiare e quindi può intercettare precocemente i soggetti a rischio. Riesce anche a individuare quelli che non hanno forme familiari ma che hanno avuto eventi cardio o cerebrovascolari in età molto precoce».
Sfuggono alla sensibilizzazione, invece, «quei pazienti di media età che godono sostanzialmente di buona salute – aggiunge la dottoressa – e consultano poco frequentemente il medico curante. Proprio in questo gruppo di pazienti è nascosta una grande fetta di soggetti che inconsapevolmente sono esposti ad alto rischio cardiovascolare».
Agire sui fattori di rischio è d’obbligo: «Sia come prevenzione secondaria – conclude la dottoressa Cipriani – perché riduce il rischio di avere una recidiva di complicanza cardio o cerebrovascolare, sia precocemente in prevenzione primaria» per prevenire l’evento stesso.
Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato