«Ci discostiamo di quasi il 20-30. Siamo sicuramente al di sopra della soglia consigliata dalle attuali linee guida europee»
Le linee guida europee hanno obiettivi di trattamento ambiziosi per quanto riguarda i pazienti a rischio alto e molto alto di malattia cardiovascolare. Ma quanto si riesce effettivamente a tenere sotto controllo i loro valori di LDL?
Lo abbiamo chiesto al dottor Giulio Binaghi, cardiologo dell’azienda ospedaliera AoBrotzu di Cagliari. «Le linee guida sono estremamente ambiziose, parliamo di una riduzione del 50% in entrambe le categorie con un target di 55mg/dl. E i dati sono drastici: più dell’80% dei soggetti non raggiunge il valore prefissato» spiega a Sanità Informazione.
Quanto si allontanano dai target richiesti? «Nella mia pratica clinica per i soggetti ad alto rischio e con le terapie attuali standard, ci si attesta ai valori di 80-90mg su decilitro. Ci discostiamo di quasi il 20-30%. Siamo sicuramente al di sopra della soglia consigliata dalle attuali indicazioni europee».
Le motivazioni principali, secondo il dottor Binaghi, sono da ricercare nei farmaci. «Attualmente i farmaci che utilizziamo in prima linea non sono sufficienti a garantire un raggiungimento di questo target – aggiunge – però necessitiamo di altre armi a nostra disposizione per essere immediatamente aggressivi nei pazienti a rischio cardiovascolare alto o molto alto. E, poi, – conclude – la terapia deve sempre essere accompagnata anche da uno stile di vita corretto».
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