Salute 8 Giugno 2020 14:53

Dona il plasma iperimmune e scopre di aver avuto il Covid-19 a dicembre. La storia di Patrizia

Si è ammalata di Covid-19 a Natale e ne è guarita senza saperlo. Ora, dopo il test sierologico, Patrizia Merlo dona il plasma iperimmune nell'Asst Valle Olona dove lavora
Dona il plasma iperimmune e scopre di aver avuto il Covid-19 a dicembre. La storia di Patrizia

È stato un Natale strano quello di Patrizia, un pranzo senza sapore e una brutta polmonite che proprio non sapeva da dove fosse arrivata. Poi la svolta con il test sierologico: ha avuto il Covid-19 già a dicembre. In un momento in cui l’Italia si pensava lontanissima dal virus, che invece circolava già in Lombardia.

Patrizia ha sopportato una polmonite curata con la procedura standard fino alla metà di gennaio. Dopo essersi ammalata mesi prima del cosiddetto “paziente 1” di Codogno. Quel che ricorda meglio è quanto insapore sembrasse mangiare durante le feste, una stranezza che lì per lì aveva attribuito ai farmaci che stava prendendo.

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A riferirlo è l’Asst Valle Olona e la protagonista è Patrizia Merlo, coordinatrice tecnica del Laboratorio analisi dell’ospedale di Busto Arsizio, in provincia di Varese. È stata lei la prima volontaria a donare il plasma iperimmune dopo che la struttura ne ha avviato la raccolta. «Il 27 maggio mi sono sottoposta alla donazione – spiega Patrizia – per me è un atto dovuto. Lavorando in ospedale, ho vissuto e vivo la tragedia della pandemia. Ho avuto la fortuna di non essermi ammalata gravemente, anzi diciamo pure di essere stata malata inconsapevolmente. Ora voglio dare il mio contributo per la cura di chi soffre».

«Opportunamente trattato secondo standard definiti internazionalmente il plasma dei guariti da Covid-19 si comporta come un vero e proprio farmaco: sia nella sua forma originaria sia come fonte di immunoglobuline IgG neutralizzanti il virus» sottolinea Paola Giuliani, direttore sanitario dell’Asst Valle Olona. Il sangue viene prelevato dai volontari e scomposto immediatamente da uno strumento specifico: il plasma è separato dalla parte cellulare del sangue che è reinfusa al donatore. «Generalmente – continua – si raccolgono 550-700 millilitri di plasma in 45-60 minuti circa. La donazione è sicura e indolore».

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I donatori devono essere guariti completamente, e non solo clinicamente, dal Covid-19. Devono avere tra i 18 e i 60 anni di età, essere in piena salute e superare un certo valore di anticorpi. L’intero processo di selezione e donazione dura un paio d’ore, ricorda la dottoressa. «Nell’Asst di Valle Olona – conclude Giuliani – il Servizio Immuno-trasfusionale, diretto da Ambrogio Pagani con la collaborazione di Giovanni Crovetti, effettua le attività di raccolta di plasma iperimmune dopo un’attenta valutazione dei candidati».

 

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