Il 2023 si conferma un anno record per la donazione e il trapianto di organi e sono i trentenni sardi i più disponibili alla donazione con l’84,7%, mentre Trento è la città più generosa d’Italia con il 78 ,1% di “sì” espressi dai suoi abitanti sulla carta d’identità. Questo quanto emerge dalla quinta edizione del rapporto dell'”Indice del Dono”, il rapporto del Centro nazionale trapianti (Cnt), in vista della Giornata mondiale sulle donazioni ei tessuti in programma domenica 14 aprile
Il 2023 si conferma un anno record per la donazione e il trapianto di organi e sono i trentenni sardi i più disponibili alla donazione con l’84,7%, mentre Trento è la città più generosa d’Italia con il 78 ,1% di “sì” espressi dai suoi abitanti sulla carta d’identità. Questo quanto emerge dalla quinta edizione del rapporto dell'”Indice del Dono”, il rapporto del Centro nazionale trapianti (Cnt), in vista della Giornata mondiale sulle donazioni ei tessuti in programma domenica 14 aprile, che fa il punto sulle dichiarazioni di volontà alla donazione di organi e tessuti registrati nelle anagrafi di oltre 7mila Comuni italiani nel corso del 2023.
Se nel 2023 si conferma il record assoluto di donazioni (oltre 2.000) e di trapianti (oltre 4.000), l’altra novità del report è l’analisi della propensione alla donazione nelle diverse fasce d’età a livello regionale. La percentuale di consenso più alta è quella registrata dai sardi tra i 31 ei 40 anni ed è proprio questa fascia d’età a primeggiare a livello nazionale, con un consenso medio del 73,8%. A seguire ci sono i 41-50enni (73,1%) ei 51-60enni (71,3%). Meno buoni i risultati della raccolta tra i 18-30enni, probabilmente perché meno informati: tra i più giovani il consenso medio nazionale è del 68,9% mentre i contrari sono il 31,1%. In questa categoria anagrafica la percentuale più alta è quella dei “sì” registrati tra i giovani valdostani (81,7%). Ma è dopo i 70 anni che la percentuale di chi si oppone alla donazione tende a salire esponenzialmente: i “no” sono il 41,5% tra i 71-80enni e ben il 55% tra gli ultraottantenni. Un dato condizionato, probabilmente, dall’errata convinzione che la donazione degli organi in età avanzata non sia possibile.
Ad oggi complessivamente il Sistema informativo trapianti ospita poco meno di 19 milioni di dichiarazioni registrate: 13,5 milioni di sì e 5,5 milioni di no. Tra le città con oltre 100mila abitanti vede appunto primeggiare per il terzo anno consecutivo Trento, con un indice di 71,07/100, una percentuale di consensi del 78,1% e un tasso di astensione del 32%. Trento precede Verona (che sale dal quarto al secondo posto) e Sassari, con Livorno ai piedi del podio. Tra le altre grandi città più virtuose Cagliari è quinta, Ferrara sesta, Padova settima, Firenze ottava e Perugia nona, Bergamo decima. In calo le quattro città maggiori: Milano è 24ma (era 16ma l’anno precedente), Torino passa dal 29mo al 31mo, Roma dal 32mo al 33mo mentre Napoli resta ferma al 39 posto su 44. Tra i Comuni medio-grandi (tra i 30 ei 100mila abitanti) è di nuovo Corato (Bari) a ottenere il risultato migliore, con un indice di 75,70/100, il 76,2% di consensi e solo il 15% di astenuti. La cittadina pugliese precede Nuoro e Gravina in Puglia (Bari).
Per quanto riguarda i comuni medio-piccoli (5-30mila abitanti), in testa c’è l’abruzzese Guardiagrele, in provincia di Chieti (indice 88,92/100, consensi 97,2%, astenuti 22,5%), davanti a Leverano (Lecce) ea Primiero San Martino di Castrozza (Trento). Fra i piccoli centri, quelli con meno di 5mila abitanti, primeggia ancora una volta Geraci Siculo (Palermo), il paese delle Madonie dove, grazie alla scelta di donazione da parte dei genitori di una bambina di 11 anni morta nel 2021, la piccola Marta Minutella, l’intera comunità è coinvolta ormai da anni in numerose attività di sensibilizzazione. Geraci ha fatto di nuovo segnare in assoluto il miglior risultato tra tutti i comuni italiani, con un indice di 95,83% e il 100% dei consensi: su 163 carte d’identità emesse nel 2023, sono stati raccolti 146 sì e nessun no , con soltanto 17 astensioni. Nella classifica dei piccoli centri al secondo posto c’è Rovescala (Pavia) e al terzo Cinte Tesino (Trento).
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