Villa (giornalista scientifica): «Dottoremaeveroche si fonda su due pilastri essenziali: non attaccare o stigmatizzare chi crede alle false notizie e non smontare le bufale. Meglio valorizzare l’informazione positiva»
«Mai attaccare o stigmatizzare chi crede alle false notizie». Per Roberta Villa, giornalista scientifica di Dottoremaeveroche è questa la regola numero uno da seguire per contrastare le fake news. «Può capitare a tutti di leggere una notizia falsa e di credere che sia vera – aggiunge Villa -. Questo perché, quando ci si imbatte in una notizia si innescano dei meccanismi psicologici che ci inducono a credere a qualcosa piuttosto che ad un’altra, anche sulla base delle esperienze di vita pregresse. Chi, ad esempio, ha vissuto una situazione di malasanità crederà molto più facilmente ad una notizia che mette in cattiva luce il sistema sanitario, rispetto a chi ha sperimentato solo esperienze positive».
La regola anti-fake news numero due è “non smontare le bufale”: «Meglio valorizzare l’informazione positiva – dice la giornalista scientifica Roberta Villa -, piuttosto che screditare una notizia falsa». Non stigmatizzare chi crede alle false notizie e non smontare le bufale sono, dunque, i due grandi pilastri su cui si basa Dottoremaeveroche. Il portale della FNOMCeO, che ha appena festeggiato il suo quinto compleanno, è nato proprio per rispondere alle domande dei cittadini sulla loro salute e contrastare “bufale” e false notizie in ambito sanitario.
A mettere a punto Dottoremaeveroche è stato un team multidisciplinare: «Alla realizzazione del portale – spiega il responsabile del progetto di Dottoremaeveroche, il dottore Alessandro Conte – hanno contribuito non solo medici, ma anche linguisti, sociologi, social media manager, ricercatori universitari esperti in alfabetizzazione digitale, giornalisti scientifici e società scientifiche. L’unione di tutte queste competenze ha permesso di creare un progetto senza uguali».
Cinque anni fa, anno in cui è nato Dottoremaeveroche, i riflettori della disinformazione in ambito medico-scientifico erano puntati soprattutto sul tema dei vaccini. «Inserendo la parola chiave “vaccino o vaccinazione” sul web ci si imbatteva principalmente in notizie false – racconta Villa – . Questo perché il mondo scientifico mostrava una certa resistenza ad esprimere le proprie opinioni in rete, temendo che potessero mischiarsi e confondersi con le fake news che già circolavano in rete. L’atteggiamento ricorrente di chi voleva fermarne il flusso era di smontarle, ridicolizzando chi le diffondeva».
Il tema dei vaccini è tornato nuovamente nel mirino delle fake news durante l’emergenza da Covid-19, periodo in cui Dottoremaeveroche ha registrato picchi di 12.5000 utenti giornalieri. «Il principale timore della popolazione è che i vaccini fossero stati prodotti troppo velocemente», sottolinea Villa. Ma durante la pandemia, oltre alla circolazione delle fake news il mondo dell’informazione scientifica ha dovuto fare i conti anche con un altro fenomeno, quello dell’infodemia. «Abbiamo assistito ad un eccesso di informazioni che hanno, inevitabilmente, disorientato il pubblico». Per arginare l’infodemia Dottoremaeveroche ha messo a punto delle strategie comunicative ad hoc. «Abbiamo sperimentato nuovi modi di comunicare, più immediati, ma altrettanto efficaci: brevi video, infografiche, card social che anticipavano il contenuto di approfondimenti successivamente pubblicati sul portale e fumetti», aggiunte Conte
Ma non è tutto. Dottoremaeveroche non vuole solo informare, vuole offrire a tutti i suoi utenti gli strumenti necessari ad informarsi bene. «Non offriamo del pesce all’affamato, ma vogliamo insegnargli a pescare – precisa Conte -. La scienza è in divenire: nuove evidenze possono mutare e smentire le precedenti. Il nostro obiettivo è mettere i lettori nelle condizioni di saper decifrare questi cambiamenti». Ecco un esempio: «Nel giugno del 2020 abbiamo pubblicato sul nostro portale una scheda sull’uso delle mascherine, all’epoca consigliate solo alle fasce di popolazione più fragili. Poco dopo è stato esteso l’obbligo di utilizzo a tutti. Di conseguenza, abbiamo aggiornato le informazioni presenti sul portale, ma conservando anche la vecchia versione, cosicché tutti potessero verificare in prima persona le modifiche apportare e, di conseguenza, – conclude Conte – comprenderne le ragioni e familiarizzare con la mutabilità della scienza».
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