Il presidente del Consiglio è intervenuto in Aula alla Camera in vista del Consiglio Ue al via da domani: «Prudenza, ma ci avviamo al Natale più preparati e sicuri»
Per contrastare il Covid-19 «dobbiamo essere prudenti, ma ci avviciniamo al Natale più preparati e più sicuri». Il governo è contento «di come è andato quest’anno» ma è necessario «difendere la normalità che abbiamo conquistato con le unghie e con i denti». Per quanto riguarda invece il Green pass, questo è «uno strumento di libertà e va valorizzato, ma deve essere accompagnato anche dall’osservanza delle regole. Il rigore nell’osservanza delle regole con il riacutizzarsi della pandemia è sempre più importante». Così il presidente del Consiglio Mario Draghi, intervenendo in Aula alla Camera in vista del Consiglio Ue al via da domani.
«I governi dei Paesi più ricchi e le case farmaceutiche – ha spiegato Draghi – hanno preso impegni significativi per la distribuzione di vaccini gratis o a basso costo agli Stati più poveri. Dobbiamo dare seguito a queste promesse con maggiore determinazione». Draghi ha poi ricordato che «l’Unione Europea ha dichiarato di voler donare 357 milioni di dosi e ne ha già consegnate 134 milioni, principalmente tramite il meccanismo Covax. L’Italia ha allocato 48 milioni 250mila dosi e ne ha già consegnate 15 milioni tramite Covax. Dobbiamo accelerare le consegne e dobbiamo aiutare i Paesi beneficiari a superare i problemi logistici e migliorare la capacità di somministrazione»
Il miglioramento dei numeri dei contagiati e delle vittime del Covid in Italia «è dovuto soprattutto alla campagna di vaccinazione. Nell’arco di un anno in Italia abbiamo vaccinato con due dosi quasi 46 milioni di persone e oltre 300 milioni in tutta l’Unione Europea. È una mobilitazione imponente, per cui voglio ringraziare il Servizio Sanitario Nazionale, la Struttura del Commissario per l’Emergenza Covid-19, la Protezione Civile, tutti i cittadini».
«Oggi in Italia più dell’85% della popolazione sopra i 12 anni ha ricevuto due dosi – ha continuato -, e circa il 20% ha fatto anche la terza. Voglio incoraggiare ancora una volta chi non si è vaccinato a farlo al più presto e chi ha fatto le prime due dosi a fare la terza appena possibile. Come dimostra un recente studio dell’Istituto Superiore di Sanità, i non vaccinati hanno un rischio di morire 11 volte maggiore rispetto a chi ha ricevuto la seconda dose, e quasi 17 volte maggiore rispetto a chi ha fatto la terza dose».
«Vaccinarsi è essenziale per proteggere noi stessi, i nostri cari, la nostra comunità – rimarca il premier -, ed è essenziale per continuare a tenere aperta l’economia, le scuole, i luoghi della socialità, come siamo riusciti a fare fino ad ora. L’insorgenza della variante Omicron dimostra, ancora una volta, l’importanza di frenare il contagio nel mondo per limitare il rischio di pericolose mutazioni. Non saremo davvero protetti finché i vaccini non avranno raggiunto tutti».
«L’arrivo dell’inverno e la diffusione della variante Omicron, dalle prime indagini, molto più contagiosa di quelle finora prevalenti, ci impongono la massima attenzione nella gestione della pandemia – ha proseguito Draghi -. I contagi sono in aumento in tutta Europa: nell’ultima settimana, all’interno dell’Unione Europea, si sono registrati in media 57 casi al giorno ogni 100mila abitanti. In Italia l’incidenza è più bassa, quasi la metà, ma è comunque in crescita».
«I dati di oggi descrivono però un quadro molto diverso rispetto all’anno scorso – ha precisato il premier -. Il numero totale di persone attualmente positive al virus in Italia è 297mila», mentre «12 mesi fa erano 675mila, nonostante un livello di restrizioni molto maggiore. Le persone ricoverate sono 8.026, il 14 dicembre 2020 erano 30.860. Negli ultimi 7 giorni ci sono stati in media 95 decessi al giorno, nello stesso periodo di un anno fa erano stati 629».
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