Salute 16 Aprile 2021 16:34

È più rischioso prendere un aereo o fare il vaccino? La risposta è nel Micromort

Il Micromort è un’unità di rischio che indica una probabilità di morte su un milione e viene utilizzato per calcolare il rischio di morte per ogni attività quotidiana. Come applicarlo al caso J&J?

È più rischioso prendere un aereo o fare il vaccino? La risposta è nel Micromort

È più probabile morire per un trombo causato da un vaccino (anche se il nesso non è ancora stato dimostrato) o mentre si sta percorrendo la strada per andare ad effettuare la vaccinazione o tornando a casa dopo averla fatta? Di fronte all’imprevedibilità del caos che manipola e governa gli eventi di ogni giorno non si può far altro che affidarsi ai numeri. Quelli non mentono mai.

Facciamo un esempio: quante possibilità ci sono di azzeccare la sestina vincente al Superenalotto? Una sola su 622.614.630. Un colpo di fortuna praticamente impossibile. Eppure di persone che sognano di indovinare i sei numeri vincenti ce ne sono tante (un tempo era un appuntamento per il quale si fermava un’intera nazione) e ogni volta che puntano qualche euro su una combinazione completamente casuale (o dettata da improbabili e personalissime cabale) sperano in cuor loro che sia la volta buona per cambiare completamente vita.

La sospensione di J&J

Un qualcosa di analogo (ma al rovescio) sta accadendo anche ora che tutto il mondo sembra dar più importanza ai presunti rischi dei vaccini anti-Covid che ai certissimi pericoli cui va incontro una persona che il Covid-19 se lo becca. Prendiamo ad esempio il motivo per cui negli Stati Uniti è stato sospeso in via precauzionale il vaccino Johnson&Johnson. La ragione ufficiale che è stata data è che su un totale di oltre sei milioni di vaccinazioni si sono verificati sei casi di trombosi (di cui uno solo mortale).

Ammesso e non concesso che esista una correlazione tra le due cose (vaccini e casi di trombosi), ciò vorrebbe dire che chi viene vaccinato con J&J avrebbe una possibilità su un milione di sviluppare coaguli nel sangue nel giro di poche settimane. Una possibilità su un milione è tanto? È poco? Per poter dare una risposta quanto meno sensata è necessario ricorrere ad un’unità di misura sconosciuta ai più e dal nome discretamente evocativo: il Micromort.

Cos’è il Micromort?

Il Micromort è un’unità di rischio che indica una probabilità di morte su un milione e viene utilizzato per calcolare il rischio di lasciarci la pelle per ogni attività quotidiana. Anche cose banali come alzarsi dal letto o stare seduti sulla sedia comportano, anche se in quantità infinitesimali, dei rischi. In casi come questi, dunque, il Micromort è molto basso. Ma facciamo un esempio di attività un pelo più rischiosa: quante probabilità ci sono di morire guidando una moto per dieci chilometri? 1 Micromort. Vuol dire che su un milione di persone che guidano la moto per dieci chilometri in un solo giorno ne muore una (ovviamente si tratta di una media).

Detto ciò, se utilizziamo questo criterio per valutare la mortalità di un vaccino (in questo caso J&J) e ci rifacciamo ai numeri che hanno motivato la sospensione delle somministrazioni da parte della FDA (Food and Drug Administration) americana, c’è una possibilità su sei milioni di restarci secchi. Una possibilità su sei milioni equivale a 0,17 Micromort. Cioè tante, ma tante, ma parecchie probabilità in meno di morire per un incidente d’auto lungo un tragitto di 370 chilometri (1 Micromort) o per un viaggio di mille miglia (1.609,34 chilometri) in aereo (sempre 1 Micromort).

Micromort, Covid-19 e vaccini. Un calcolo semplice semplice

Ora, chiunque conosca i rischi che si corrono in caso di infezione da Covid-19 e l’utilità di una vaccinazione (e quindi escludendo a priori, ovviamente, i negazionisti e i no-vax) può dare uno sguardo ai freddi numeri e capire: al 16 aprile negli Stati Uniti i numeri ufficiali parlano di circa 565mila morti su 31,5 milioni di casi di Covid-19 (ovvero 17.900 Micromort). Nel mondo quasi 3 milioni di morti su un totale di poco più di 139 milioni di casi (21.400 Micromort). In Italia l’ultimo bollettino parla di quasi 116mila morti a fronte di un totale di persone che hanno contratto il virus pari a circa 3,8 milioni (30.500 Micromort).

Chiunque creda alla scienza e ai numeri non può ignorare i dati fin qui elencati: il rapporto tra benefici e rischi (questi ultimi, tra l’altro, ancora da dimostrare) è assolutamente, chiaramente e incontrovertibilmente sbilanciato verso i primi. Ma allora perché questo panico ingiustificato? Per lo stesso motivo (ma al rovescio) per cui una persona gioca al Superenalotto sperando di fare 6 e vincere il jackpot: la mente umana tende sistematicamente a sovrastimare la probabilità che si verifichi un evento parecchio improbabile, sia esso positivo che negativo. Un bias cognitivo che spiega perché se un domani chiederete ad una persona che ha partecipato con tenacia e costanza alla lotteria degli scontrini (una possibilità su 53 milioni di vincere) se si farebbe il vaccino anti-Covid, avrete un’alta probabilità che questa vi dica di no per paura di crepare.

«Il coraggio non mi manca – avrebbe detto Totò –, è la paura che mi frega».

 

Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato

 

Articoli correlati
Vaccini, Oms e Unicef: “Oltre 120mila bambini a ‘dose zero” tra Europa e Asia Centrale”
La specialista regionale dell'UNICEF per le vaccinazioni in Europa e Asia Centrale: "Non c’è ragione per cui i bambini debbano correre il rischio di morire per malattie prevenibili con un vaccino. Dare priorità ai finanziamenti e investimenti sui programmi di immunizzazione e sistemi sanitari”
Nasce il progetto PMLAb per i pazienti COVID-19 immunocompromessi
La gestione del paziente immunocompromesso con COVID-19 richiede una particolare attenzione, che si concretizza con le Profilassi Pre-Esposizione con anticorpi monoclonali. A questo scopo è nato il progetto Prevention Management LAboratory (PMLAb), presentato oggi a Roma
Dagli igienisti della SItI una Guida alle buone pratiche vaccinali
La Società Italiana di Igiene, Medicina Preventiva e Sanità Pubblica (SItI) ha presentato il documento "Guida alle buone pratiche vaccinali", con l'obiettivo di promuovere e garantire servizi vaccinali di eccellenza in tutto il territorio nazionale
di V.A.
Il Nobel per la Medicina ai «genitori» dei vaccini a mRNA contro il Covid e non solo
Drew Weissman, 64 anni, e Katalin Karikò, 68 anni, sono i due nuovi vincitori del Nobel per la Medicina 2023. I due scienziati hanno sviluppato la tecnologia che ha permesso, nel giro di pochissimi mesi, di sviluppare i vaccini anti-Covid a mRNA, che hanno salvato milioni di vite umane nel mondo
Covid: alta adesione degli over 60 ai vaccini ridurrebbe fino al 32% i ricoveri, le raccomandazioni nel Calendario per la Vita
Il board del Calendario per la Vita, costituito da diverse società scientifiche, ha redatto delle raccomandazioni per la campagna di vaccinazione anti-Covid per l’autunno-inverno 2023
di V.A.
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Salute

Disturbi alimentari, ne soffrono più di tre milioni di italiani. Sipa: “Centri di cura pochi e mal distribuiti”

Balestrieri (Sipa): "Si tratta di disturbi che presentano caratteristiche legate certamente alla sfera psicologica-psichiatrica, ma hanno anche un’importante componente fisica e nutrizionale che...
Prevenzione

Influenza, Lopalco (epidemiologo): “Picco atteso tra la fine di dicembre e l’inizio del nuovo anno. Vaccinarsi subito”

L'epidemiologo a Sanità Informazione: "Vaccinarsi contro influenza e Covid-19 nella stessa seduta: non ci sono controindicazioni, solo vantaggi"
Advocacy e Associazioni

Caregiver familiari, da CARER e Cittadinanzattiva il Manifesto-Appello per una Legge inclusiva ed equa

In un'intervista a Sanità Informazione, Loredana Ligabue (CARER) e Isabella Mori (Cittadinanzattiva) presentano i quattro punti chiave del Manifesto e i risultati di un'indagine che ha dato vo...