Salute 7 Aprile 2020 10:50

E se le fogne ci aiutassero a sconfiggere il Coronavirus?

Un articolo apparso su Nature evidenzia una nuova prospettiva di ricerca: dalle analisi delle acque scure si potrebbe individuare la presenza di contagio in brevissimo tempo

di Tommaso Caldarelli
E se le fogne ci aiutassero a sconfiggere il Coronavirus?

Secondo l’Istituto Superiore di Sanità è giusto iniziare a pensare e a discutere di una fase due: l’emergenza Coronavirus potrebbe aver superato la sua fase di picco. Tuttavia, come sottolinea un articolo apparso su Nature, le misure «di controllo dell’infezione, come il distanziamento sociale, probabilmente abbatteranno l’attuale pandemia, ma il virus potrebbe tornare una volta che queste misure saranno rimosse». Più di dodici gruppi di ricerca al mondo stanno però lavorando su un’ipotesi interessante, che potrebbe aiutarci a scovare eventuali nuove concentrazioni di cariche virali in modo tale da consentire una rapida azione preventiva: l’analisi delle acque fognarie.

Nelle feci umane, infatti, si possono accumulare considerevoli quantità di Rna virale; analizzare i depositi delle acque scure riesce a monitorare gli scarti di oltre «un milione di persone», spiega un contenuto pubblicato sul sito web della più importante rivista scientifica al mondo. Tracce del virus sono finora state rinvenute «in Olanda, negli Stati Uniti e in Svezia». Fra l’altro, l’analisi delle acque di scarto riesce anche a superare un problema ormai all’attenzione dell’opinione pubblica, ovvero il fatto che non tutti i cittadini vengono raggiunti dai test, dai tamponi, dai censimenti epidemici promossi dalle autorità sanitarie.

LEGGI ANCHE: COVID-19, SENSORI AMBIENTALI SUL POSTO DI LAVORO PER PREVENIRE IL CONTAGIO

Ulteriore punto a favore, affermano gli studiosi coinvolti, sta nel fatto che la presenza di carica virale è riscontrabile negli scarti umani molto prima che i sintomi si manifestano: «Gli studi hannoe dimostrato che i sintomi di SARS-CoV-2 possono apparire nelle feci entro tre giorni dall’infezione – afferma Tamar Kohn, virologo ambientale all’Istituto Federale Svizzero di Tecnologia con sede a Losanna -. Tracciare le particelle virali nell’acqua di scarto può dare alle autorità di salute pubblica il vantaggio riguardo alla decisione sull’introdurre o meno misure quali il lockdown. Sette o anche dieci giorni di anticipo possono davvero fare la differenza, vista la severità di questo fenomeno».

Non si tratta, come sempre, di una soluzione perfetta. Innanzitutto i problemi di misurazione non sembrano pochi: «I ricercatori dovranno individuare quanto RNA virale è espulso tramite le feci, e di lì estrapolare il numero di persone infette nella popolazione, calcolandolo sulla base della concentrazione». Vi sono poi dei problemi relativi alla tempistica: «I ricercatori dovranno poi – conclude Nature, citando gli esperti della australiana Queensland Alliance for Environmental Health Sciences – assicurarsi di star guardando un campione rappresentativo di quanto viene espulso dalla popolazione e non solo una istantanea temporale».

 

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER DI SANITÀ INFORMAZIONE PER RIMANERE SEMPRE AGGIORNATO

Articoli correlati
Nasce il progetto PMLAb per i pazienti COVID-19 immunocompromessi
La gestione del paziente immunocompromesso con COVID-19 richiede una particolare attenzione, che si concretizza con le Profilassi Pre-Esposizione con anticorpi monoclonali. A questo scopo è nato il progetto Prevention Management LAboratory (PMLAb), presentato oggi a Roma
Donne “cenerentole” della ricerca in Europa, anche se metà dei laureati e dottorati è “rosa”
Le donne rappresentano circa la metà dei laureati e dei dottorati in Europa, ma abbandonano progressivamente la carriera accademica, arrivando a costituire appena il 33% della forza lavoro nel mondo della ricerca, e solo il 26% dei professori ordinari, direttori di dipartimento o di centri di ricerca. È il quadro tratteggiato in un articolo sulla rivista The Lancet Regional Health
Tumori: Rai e AIRC insieme per trasformare la ricerca in cura
"La ricerca cura". E' questo lo slogan della grande maratona di Rai e Fondazione Airc che, come ogni anno, uniscono le forze per trasformare la ricerca sul cancro in cura
Risolto il mistero delle epatiti pediatriche, colpa di co-infezioni da virus comuni
Sembra essersi finalmente risolto il mistero delle cause dell'ondata di epatiti acute gravi che, nella primavera del 2022, poco dopo la fine dei lockdown per Covid-19, hanno colpito oltre un migliaio di bambini in 34 paesi diversi, Italia compresa. Tre studi, appena pubblicati sulla rivista Nature, hanno collegato questi focolai di epatite pediatrica a co-infezioni causate da più virus comuni
Pnrr: con PRP@CERIC nuova infrastruttura di ricerca per studiare agenti patogeni
Un'infrastruttura di ricerca altamente specializzata, unica in Europa, che integra strumentazioni e competenze in biologia, biochimica, fisica, bio-elettronica, bio-informatica e scienza dei dati per studiare agenti patogeni di origine umana, animale e vegetale e intervenire rapidamente per contrastare la diffusione di possibili nuovi focolai di malattie. Questo è l'obiettivo del progetto PRP@CERIC, finanziato con 41 milioni di euro dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

Alzheimer, Spadin (Aima): “Devasta l’economia della famiglia, la sfera psicologica e le relazioni di paziente e caregiver”

La Presidente Aima: “Due molecole innovative e capaci di modificare la progressione della malattia di Alzheimer sono state approvate in diversi Paesi, ma non in Europa. Rischiamo di far diventar...
Salute

Disturbi alimentari, ne soffrono più di tre milioni di italiani. Sipa: “Centri di cura pochi e mal distribuiti”

Balestrieri (Sipa): "Si tratta di disturbi che presentano caratteristiche legate certamente alla sfera psicologica-psichiatrica, ma hanno anche un’importante componente fisica e nutrizionale che...
Prevenzione

Influenza, Lopalco (epidemiologo): “Picco atteso tra la fine di dicembre e l’inizio del nuovo anno. Vaccinarsi subito”

L'epidemiologo a Sanità Informazione: "Vaccinarsi contro influenza e Covid-19 nella stessa seduta: non ci sono controindicazioni, solo vantaggi"