Continua la sperimentazione del Favipiravir in West Africa, a breve lo studio di un nuovo vaccino
La buona notizia è che il Favipiravir – nuovo farmaco sperimentale anti Ebola protagonista del trial clinico in atto in Africa – riduce il tasso di mortalità dal 15% al 30%.
La cattiva, invece, è che tale efficacia si riscontra solo su pazienti che presentano una carica virale bassa, mentre non sortisce effetto su coloro nei quali il virus si è già manifestato in forma grave, né tantomeno sui bambini. Questi i primi risultati del progetto ‘Reaction’ finanziato dall’Ue, di cui si attendono gli esiti definitivi alla fine della sperimentazione. Il trial, condotto dall’istituto francese di ricerca INSERM, è stato avviato lo scorso dicembre nel Centro di trattamento Ebola di Medici Senza Frontiere a Guéckédou, in Guinea, dove l’epidemia ha avuto inizio. Da allora il trial è stato ampliato per includere pazienti dagli altri centri di trattamento sul territorio guineano.
Che il Favipiravir non sia la cura miracolosa che tutti aspettavano è un dato di fatto, ma è anche vero che la ricerca deve andare avanti per avere dati più chiari e, si spera, più incoraggianti. Concetti sottolineati anche da Annick Antierens, che conduce il trial per Medici Senza Frontiere, che aggiunge: “I nostri pazienti ricevono informazioni complete sul farmaco e sui test clinici prima di scegliere se prendervi parte”. Naturalmente tutti i pazienti che rifiutano il trattamento sperimentale continuano a ricevere tutte le cure di supporto del caso”. Tuttavia finora, almeno a Guéckédou, nessuno dei malati ha scelto di non partecipare al trial: il buon senso suggerisce ai pazienti che tra una condanna a morte quasi certa e una speranza, tanto vale non perdere la seconda.
Il trial per il Favipiravir continuerà in Guinea, ma al tempo stesso si esplorano altre strade. Nella capitale Conakry, presso il centro di trattamento Ebola di Medici Senza Frontiere, è in corso un trial che somministra ai pazienti il plasma di sopravvissuti a Ebola, che contiene gli anticorpi contro il virus. E nei prossimi giorni, sempre in Guinea, Medici Senza Frontiere inizierà lo studio di un vaccino sperimentale contro la malattia.