Fabrizio Pulvirenti dimesso dallo “Spallanzani”, confermatosi un polo d’eccellenza. Il ministro Lorenzin: “La dimostrazione di quanto valga la nostra sanità”
Ancora poche settimane e l’Italia sarà di nuovo “Ebola Free”. Il medico di Emergency fino a pochi giorni fa affetto dal virus è ormai totalmente fuori pericolo.
Merito del lavoro di una équipe altamente specializzata che ha seguito i protocolli di gestione del caso clinico alla perfezione, ricevendo per questo il plauso di tutta la comunità medica internazionale.
Termina dunque nel migliore dei modi la vicenda di Fabrizio Pulvirenti, il cinquantenne medico catanese volontario di Emergency, che aveva contratto il virus in Sierra Leone e che dal 25 novembre era in cura all’Istituto Spallanzani di Roma. Cinque settimane di paura e apprensione, in cui le cattive notizie riguardanti la sua salute si accavallavano a quelle buone, senza mai, fortunatamente, prendere il sopravvento.
Ora Fabrizio Pulvirenti, dopo una degenza di 39 giorni e oltre 10 chili persi, è di nuovo in Sicilia ma promette di ritornare quanto prima in territorio africano, “anche per un periodo breve”, per “completare il lavoro lasciato a metà” a causa della malattia. Per la verità, una grossa mano ai pazienti affetti dal virus la darà comunque: il suo sangue verrà infatti utilizzato per produrre plasma da convalescenza che potrà aiutare i malati di ebola a guarire. Per ora, ad aspettarlo a casa c’è un’onorificenza per il “valore e coraggio” dimostrato, mentre all’organizzazione di Gino Strada va la medaglia d’oro per la sanità pubblica.
Il ministro Lorenzin è raggiante per il risultato raggiunto dall’eccellenza sanitaria italiana, e per cui ha ricevuto i complimenti anche dal presidente della Repubblica Napolitano e da Papa Francesco: “Sono tantissime le persone che vanno ringraziate – ha spiegato il ministro della Salute – a partire dai lavoratori dello Spallanzani e le loro famiglie. Un ringraziamento speciale va anche ai colleghi di Fabrizio che si trovano ancora in Sierra Leone e che stanno continuando ad affrontare una situazione infernale. C’è stata una collaborazione mondiale intorno a questo caso, tutti hanno collaborato in maniera silenziosa ma davvero in tempo reale”. Il ministro annuncia inoltre lo stanziamento di quattro milioni per completare la nuova ala di alto isolamento dello Spallanzani e contribuire a “mantenere questa nostra eccellenza e permettergli di operare nel miglior modo possibile”.