Il 37% dei pazienti con Covid ha reazioni neurologiche di vario tipo: stato confusionale, vertigini, mal di testa, perdita dell’olfatto e del gusto, ma anche afasia e perdita della vista
Stato confusionale, vertigini, mal di testa, perdita dell’olfatto e del gusto: sembrano essere questi i sintomi più comuni che restano in eredità ad alcune persone che hanno contratto il coronavirus. Ma potrebbero aggiungersene altri più complessi, come afasia e perdita della vista. Effetti inizialmente sottostimati, ma ora le conseguenze neurologiche da Covid stanno emergendo, tanto che è stato coniato un nome per identificarli: neurocovid.
Ci sono già i primi dati lombardi, a cui seguirà una mappatura di tutta Italia. Più del 37% dei pazienti ha reazioni neurologiche di vario tipo, secondo quanto emerge da uno studio che l’Unità Operativa di Neurologia e Stroke Unit dell’Auxologico di Milano sta realizzando per mappare i casi neurocovid che durerà un anno e che interesserà tutta l’Italia. Un progetto che alla fine dei dodici mesi di studio chiarirà molti dubbi e aspetti ancora sconosciuti della malattia.
«Di sicuro ciò che emerge dai primi dati è che l’infezione da Covid non colpisce solo il polmone e le vie respiratorie – spiega il professor Vincenzo Silani, ordinario di Neurologia e direttore della scuola di specializzazione in Neurologia dell’Università di Milano, direttore dell’Unità Operativa di Neurologia e Stroke Unit dell’Auxologico di Milano -, ma l’organismo nel suo complesso, tanto che diversi casi di ictus possono essere ricondotti al Covid».
Una conferma arriva anche dagli istituti scientifici clinici Maugeri di Pavia, che stanno affrontando, come molti altri centri nella regione più colpita dal Covid, il tema della riabilitazione, fondamentale dopo traumi che lasciano conseguenze sul sistema nervoso centrale. In questi primi due mesi già 2000 pazienti hanno affrontato un percorso riabilitativo motorio e legato alle altre deficienze causate dal virus come problemi al sistema vascolare, urinario, encefalico e muscolare, indipendentemente dalla gravità con cui si è manifestato il Covid.
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