«La condivisione è fondamentale», spiega il presidente della Commissione Politiche sociali e Salute della Pisana a Sanità Informazione. «Prendersi cura delle persone vuol dire saperli ascoltare, scegliere insieme quelle che sono le buone pratiche da adottare per risolvere le problematiche»
È stato a lungo sindaco di Palestrina, in provincia di Roma, dal 2004 al 2013. Poi il suo impegno politico è proseguito in Regione Lazio, nell’ultima legislatura è diventato presidente della Commissione Politiche Sociali e Salute. Rodolfo Lena, Partito Democratico, è il punto di riferimento alla Pisana sui temi della Salute e della Sanità. Un ruolo, quello di presidente, svolto con grande determinazione e assiduità, rivendicando la presenza «al 100% delle commissioni e al 90% dei Consigli regionali», incontrando decine di associazioni e tanti addetti ai lavori. Come ha fatto recentemente partecipando alla tavola rotonda organizzata a Roma da Arbor Vitae sui fibromiomi uterini e annunciando un progetto pilota che prevede la presa in carico del paziente nell’individuazione del percorso diagnostico e clinico più efficace. Ora Lena tenta la rielezione alla Pisana sempre nelle fila dei dem.
Presidente Lena, quali saranno i primi provvedimenti in materia di sanità che prenderete in caso di vittoria?
«La sanità sta facendo dei passi da gigante in avanti rispetto ad una normalizzazione che in questa regione negli ultimi 10 anni non c’è mai stata. Vogliamo incominciare a lavorare su una vera riorganizzazione del territorio, della presa in carico dei pazienti su percorsi diagnostici: farsi carico delle persone, aumentare ancora di più gli screening che già negli ultimi anni sono aumentati rispetto alla media degli anni scorsi. È una sanità che dev’essere vicina alle persone, vicina al territorio, una riorganizzazione della rete territoriale, della rete ospedaliera, una vera integrazione socio sanitaria per migliorare la qualità delle cure dei nostri cittadini. Poi è chiaro che nello specifico si parlerà di telemedicina, di medicina personalizzata, di tanti altri temi che anche questa regione può finalmente iniziare ad affrontare serenamente avendo ripianato l’enorme debito della sanità».
In questi anni da presidente della Commissione Sanità della Regione Lazio ha incontrato decine di associazioni. Cosa le hanno chiesto gli addetti ai lavori?
«La prima cosa è l’ascolto, successivamente una condivisione di percorsi. Prendersi cura delle persone vuol dire anche saperli ascoltare, scegliere insieme quelle che sono le buone pratiche da adottare per risolvere le problematiche. Sopra ogni cosa però la condivisione. Si parla di salute, si parla di bisogno, si parla di sociale. Penso veramente che la condivisione sia la base di un nuovo percorso che questa regione può e deve dimostrare di poter mettere in campo. Lo stiamo già facendo, l’abbiamo fatto in questi cinque anni, vogliamo continuare in questo ascolto e in questa condivisione delle scelte che farà la regione sulle politiche sociali e sulla sanità».