Salute 22 Febbraio 2018 18:08

Elezioni, Sileri (M5S): «11 milioni di italiani non hanno accesso a cure, basta tagli alla sanità»

Il chirurgo è candidato al Senato a Roma per il Movimento Cinque Stelle. A Sanità Informazione sottolinea l’importanza della formazione: «Va fatta dentro e fuori l’università e con tutti i mezzi disponibili, compresi quelli telematici»

«Un ragazzo di 30-32 anni che ha finito la specializzazione vorrebbe mettere su famiglia, una donna vorrebbe dei figli, un uomo vorrebbe diventar padre, vorrebbe comprare una casa per la moglie. Questo in Italia non è possibile». Il chirurgo Pierpaolo Sileri traccia un quadro preoccupante, se non desolante, delle prospettive dei giovani ricercatori e studenti di medicina (ma non solo) in Italia. Un’analisi che lo ha portato a scendere in politica e candidarsi alle prossime elezioni politiche con il Movimento Cinque Stelle nel collegio Collatino (Lazio 4) di Roma al Senato. Sileri è direttore del Corso di Perfezionamento Universitario in Chirurgia del Prolasso Rettale e direttore Master II livello in “Chirurgia laparoscopica del colon-retto” ed è inoltre Cavaliere all’ordine del merito della Repubblica Italiana. È tra i ricercatori che denunciò episodi di corruzione all’università di Tor Vergata.

Professor Sileri, lei viene dal mondo della sanità e accetta la sfida della politica. Cosa vuole cambiare nell’approccio alla sanità italiana?

«La sanità italiana negli ultimi anni ha visto solamente tagli. Questo ha portato ad una riduzione della qualità del servizio offerto. Vediamo nella Regione Lazio, ad esempio, liste d’attesa interminabili, pronto soccorso intasati, gente che si lamenta perché non riesce a fare nemmeno un’indagine diagnostica. È aumentata addirittura la mortalità nel 2017. L’età media, che si è sempre innalzata, nell’ultimo anno si è abbassata. Io non so se la causa sia il malfunzionamento degli ospedali, ma sicuramente gli ospedali non funzionano e non funzionano perché si è tagliato. Anziché aumentare, quella che è la spesa pro capite è stata ridotta. Al contrario questa dovrebbe raddoppiare nei prossimi 10 anni di pari passo all’innalzamento dell’età media. C’è sempre gente più anziana che ha bisogno di aiuto, se si fanno dei tagli quella gente non troverà una risposta. Non ci dimentichiamo che nel 2016 11 milioni di italiani non hanno avuto accesso alle cure. Sono rimasti senza cure. Questo è un dato drammatico, non è un dato da Paese civile quale è l’Italia, ma purtroppo da Paese da terzo mondo».

Nei suoi incontri sottolinea anche un po’ quella che è la sua esperienza di giovane, laureato, specializzato in medicina che però sceglie di andare all’estero perché lì ci sono opportunità importanti. Dunque ecco l’importanza di investire e cambiare l’approccio alla formazione.

«È necessaria una formazione più strutturata, i giovani vanno ancora via, si laureano, il giorno dopo la laurea cercano lavoro da un’altra parte. Guarda caso all’estero lo trovano sempre, trovano degli stipendi migliori, una certezza di un futuro. Un ragazzo di 30-32 anni che ha finito la specializzazione vorrebbe mettere su famiglia, una donna vorrebbe dei figli, un uomo vorrebbe diventar padre, vorrebbe comprare una casa per la moglie. Questo in Italia non è possibile. È necessario garantire investimenti anche per la formazione che è parte principale. Se tu non formi eccellenza depauperi quello che è il sistema, quella deve essere fatta dentro l’università e anche fuori dall’università, con tutti i mezzi disponibili compresi quelli telematici che oggi noi probabilmente sottovalutiamo ma che invece sono fondamentali, così come è fondamentale la formazione viso a viso. Il problema è che in Italia è tutto un po’ un fai da te in questo momento e la gente decide di andarsene».

Lei ha avuto un confronto con il vostro leader politico Di Maio proprio sui temi della sanità, sappiamo che fra i venti punti del programma ce n’è uno dedicato.

«Sì, fra i venti punti del programma dei Cinque Stelle c’è la sanità: più investimenti e meno tagli. Investimenti nella sanità significa assumere personale, formare personale, dare eccellenze all’interno dell’università e stimolare la ricerca che in questi anni è stata praticamente annichilita. Tanto per fare l’esempio delle assunzioni, il numero di infermieri per abitante in Italia è il più basso d’Europa e questo è inaccettabile. Gli infermieri vanno formati, vanno messi negli ospedali, devono supportare quello che è il bisogno del cittadino così come i medici e così come gli OSS e soprattutto devi stimolarli anche con stipendi un po’ più alti perché ci sono degli stipendi che in effetti sono francamente da fame, inaccettabili per una sanità migliore».

Articoli correlati
La Sanità è diventata un bene di lusso, cresce l’impoverimento delle famiglie
Secondo il 19° Rapporto del CREA Sanità "al Ssn servono 15 miliardi per non aumentare il distacco dal resto dell’UE, personale carente e sottopagato. Rispetto ai partner EU, il nostro Paese investe meno nella Sanità, aumenta la spesa privata ed è a rischio l’equità del sistema". Digitalizzazione necessaria per le “nuove cronicità"
Donne “cenerentole” della ricerca in Europa, anche se metà dei laureati e dottorati è “rosa”
Le donne rappresentano circa la metà dei laureati e dei dottorati in Europa, ma abbandonano progressivamente la carriera accademica, arrivando a costituire appena il 33% della forza lavoro nel mondo della ricerca, e solo il 26% dei professori ordinari, direttori di dipartimento o di centri di ricerca. È il quadro tratteggiato in un articolo sulla rivista The Lancet Regional Health
Tumori: Rai e AIRC insieme per trasformare la ricerca in cura
"La ricerca cura". E' questo lo slogan della grande maratona di Rai e Fondazione Airc che, come ogni anno, uniscono le forze per trasformare la ricerca sul cancro in cura
Sanità italiana divisa a metà: 29 milioni di italiani in difficoltà con le cure
La sanità italiana sempre più divisa in due con ben 29 milioni di italiani che potrebbero avere serie difficoltà. Le performance sanitarie per il 2023 vedono infatti otto tra Regioni e Province autonome promosse, sette rimandate e sei bocciate. Sono i risultato del rapporto «Le performance regionali» del Crea Sanità, Centro per la ricerca economica applicata in sanità, presentato oggi a Roma
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Salute

Sanità Informazione sospende gli aggiornamenti per la pausa natalizia. Grazie e auguri a tutti i lettori!

Sanità Informazione sospende gli aggiornamenti per la pausa natalizia e, ringraziando tutti i suoi lettori, augura a tutti feste serene dando appuntamento al 7 gennaio 2025
Advocacy e Associazioni

Disabilità: ecco tutte le novità in vigore dal 1° Gennaio 2025

L’avvocato Giovanni Paolo Sperti, in un’intervista a Sanità Informazione, spiega quali saranno le novità in tema di legge 104/1992, indennità di accompagnamento e revi...
Advocacy e Associazioni

Natale, successo virale per il video dei ragazzi dell’Istituto Tumori di Milano

Il video di ‘Palle di Natale’ (Smile, It’s Christmas Day), brano scritto e cantato dagli adolescenti del Progetto giovani della Pediatria dell’Int, in sole 24 ore è stat...
Prevenzione

Ecco il nuovo Calendario per la Vita: tutte le vaccinazioni secondo le ultime evidenze scientifiche

Il documento affronta tutti gli strumenti per la prevenzione, dai vaccini contro il COVID-19 agli strumenti per combattere l’RSV, passando per i vaccini coniugati contro lo Pneumococco e quello ...
Advocacy e Associazioni

Amiloidoisi cardiaca: “L’ho scoperta così!”

Nella nuova puntata di The Patient’s Voice, Giovanni Capone, paziente affetto da amiloidosi cardiaca racconta la sua storia e le difficoltà affrontate per arrivare ad una diagnosi certa. ...