Mortalità ridotta del 35% rispetto alle terapie standard nei pazienti Covid in terapia intensiva. L’Ema, conclusi gli studi, ha detto sì al desametasone
L’Agenzia europea dei medicinali (Ema) ha dato il via libera all’uso del corticosteroide desametasone nei pazienti Covid-19 in terapia con ossigeno o ventilazione meccanica. Il Comitato per i medicinali per l’uomo (Chmp) dell’Ema ha completato la revisione dei risultati del braccio dello studio Recovery, che prevedeva l’uso del farmaco nel trattamento di pazienti con Covid-19 ricoverati in ospedale, e ha concluso che il desametasone può essere considerato un’opzione di trattamento per i pazienti che necessitano di ossigenoterapia.
L’Ema ne approva l’uso negli adulti e negli adolescenti, dai 12 anni di età e con un peso di almeno 40 kg, che si trovano in gravi condizioni. Il medicinale «può essere assunto per via orale o somministrato tramite iniezione o infusione (flebo) in vena. In tutti i casi, la dose raccomandata negli adulti e negli adolescenti è di 6 milligrammi una volta al giorno per un massimo di 10 giorni».
I dati dello studio mostrano che, nei pazienti in ventilazione meccanica invasiva, il 29% di quelli trattati con desametasone è morto entro 28 giorni dall’inizio del trattamento, rispetto al 41% di quelli trattati con terapie standard, con una riduzione relativa di circa il 35%. Nei pazienti che ricevevano ossigeno senza ventilazione meccanica, i dati erano del 23% con il corticosteroide e del 26% con le terapie standard, con una riduzione relativa di circa il 20%.
Nessuna riduzione del rischio di morte, invece, nei pazienti che non ricevevano ossigenoterapia o ventilazione meccanica. «Le aziende che commercializzano medicinali a base di desametasone possono richiedere che questo nuovo uso venga aggiunto alla licenza del loro prodotto presentando una domanda alle agenzie nazionali dei farmaci o all’Ema», conclude l’Agenzia europea.
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