Il Presidente dell’Ordine dei Medici della Capitale ha scritto una lettera alle istituzioni locali e nazionale «invitandole ad intervenire sinergicamente prima che la situazione degeneri ulteriormente». Attivato tavolo tecnico con Ama per dare una corretta informazione ai cittadini
Cassonetti traboccanti e caldo torrido stanno rendendo particolarmente difficile la vita dei cittadini romani. L’esplosione dell’ennesima emergenza spazzatura nella Capitale ha reso necessario l’intervento dell’Ordine dei Medici che nei giorni scorsi ha scritto una lettera alle istituzioni locali e nazionali invitandole «ad agire sinergicamente prima che la situazione degeneri ulteriormente».
Nella lettera il Presidente dell’Omceo Roma Antonio Magi ha lanciato l’allarme: «Le montagne di rifiuti abbandonati in modo incontrollato, specie fuori dai cassonetti, che macerano sotto il sole di questi giorni con le alte temperature, costituiscono un serio rischio per la salute legato alla proliferazione di germi e parassiti con la possibilità di diffusione di malattie infettive attraverso contatto diretto o indiretto tramite gli insetti e soprattutto entrando in contatto con gli escrementi di uccelli e roditori».
Il pressing di Magi sembra in qualche modo dare qualche timido risultato: mentre Raggi e Zingaretti continuano a rimpallarsi le responsabilità, Omceo Roma e Ama si sono incontrati e hanno deciso di dare vita a un tavolo tecnico per offrire ai cittadini l’informazione più corretta sul tema: nessun allarmismo ma neanche sottovalutazione. «Quando abbiamo ritenuto che ci fosse un allarme di natura igienica siamo subito intervenuti», spiega Magi a Sanità Informazione: «È chiaro che non si muore per i miasmi dei cassonetti. Il rischio può arrivare dalla combustione, accidentale o intenzionale, dei rifiuti: la diossina che si sprigionerebbe sarebbe tossica per tutti».
Presidente, i romani da settimane convivono con l’emergenza rifiuti, temono per la salute. L’Ordine dei Medici di Roma si sta attivando per dare risposte ai cittadini. Che iniziative avete portato avanti negli ultimi giorni?
«Abbiamo monitorato un po’ tutto, perciò quando abbiamo ritenuto che ci fosse un allarme di natura igienica siamo subito intervenuti. Abbiamo scritto una lettera a tutte le istituzioni coinvolte, ai ministeri dell’Ambiente e della Sanità, alla sindaca Raggi e al presidente della Regione Lazio Zingaretti per invitarli a mettersi tutti quanti seduti attorno a un tavolo e cercare di risolvere definitivamente il problema. Perché il problema non è solo il ritiro dei rifiuti, ma anche quello dello stoccaggio che dipende anche da altre istituzioni: fondamentale mettersi anche attorno a un tavolo e finalmente cercare di risolvere il problema dei cittadini. L’iniziativa ha avuto una grande eco e cominciamo a vedere dei piccoli passi avanti. Ieri siamo stati ricevuti dal Presidente dell’azienda dei rifiuti, Ama, e abbiamo deciso l’istituzione di un tavolo tecnico proprio per cercare di capire come risolvere il problema. Assodato che per adesso, se si incominciano a svuotare immediatamente i cassonetti, i romani non avranno problemi, bisogna subito mettere in piedi soluzioni che diventino di natura strutturale. Abbiamo messo in moto questo tavolo permanente, ci siamo riconvocati nuovamente per vedere cosa accade nei prossimi giorni. Già da ieri, non so se per la visita di Vladimir Putin, gran parte di Roma comincia ad essere pulita. Devo dire che qualcosa si sta muovendo anche in periferia dove Putin non è passato e quindi sicuramente un’attenzione maggiore c’è. Comunque vigiliamo».
Quando i romani vedono questi cassonetti pieni e respirano miasmi non proprio salutari, devono stare attenti? Che consiglio darebbe da medico?
«Non c’è un rischio immediato, non si muore per i miasmi dei cassonetti. Il problema è stare distanti dai cassonetti, soprattutto i bambini non devono toccare quello che c’è vicino ai cassonetti. Bisogna evitare di passare vicino ai cassonetti. Il rischio delle buste dell’immondizia a terra sta nell’autocombustione o che qualcuno abbia la bella idea di accendere un fuoco: questo è pericoloso. Si formano delle sostanze tossiche come la diossina e quelle sono nocive per tutti, bambini e adulti».