«Non possiamo dire lo stesso per le linee guida italiane che ancora attendono di essere implementate, rendendo difficile una standardizzazione dei trattamenti» spiega la co-presidente della Società Italiana della Riproduzione Umana (SIRU)
Adolescenti e donne in menopausa: a loro guardano le nuove raccomandazioni contenute nelle Linee Guida sull’Endometriosi pubblicate dalla Società Europea di Riproduzione Umana ed Embriologia (ESHRE).
Queste, che vedono importanti aggiornamenti a distanza di sette anni dalla loro definizione, saranno al centro del webinar organizzato dalla Società Europea in programma per martedì 29 marzo in occasione della giornata mondiale dedicata alla patologia. Tra gli esperti, a fare il punto sulla ricerca in termini di epidemiologia, patogenesi, cura del paziente e sfide cliniche, anche una delle massime ricercatrici italiane Paola Viganò, co-presidente della Società Italiana della Riproduzione Umana (SIRU) nonché Dirigente Biologo Procreazione Medicalmente Assistita presso l’Ospedale Policlinico di Milano.
Nell’aggiornamento del documento – riguardante principalmente i migliori trattamenti della patologia e la cura per le donne in età riproduttiva – l’endometriosi adolescenziale viene trattata per la prima volta, con raccomandazioni sulla diagnosi e terapie appropriate per la gestione dei sintomi nelle giovani adulte. Inoltre, sono state fornite maggiori informazioni circa il trattamento dell’infiammazione cronica tra le donne in menopausa, inerenti a gravidanza e conservazione della fertilità.
Tra le modifiche apportate anche quelle relative all’uso della laparoscopia – tecnica chirurgica mininvasiva utilizzata a fini diagnostici – non più considerata il “gold standard” per la diagnosi. A queste si aggiunge infine un rinnovamento delle linee guida relative a endometriosi e cancro e alla terapia ormonale post-operatoria, che secondo gli ultimi studi migliorano l’esito della chirurgia in termini di dolore e prevengono il ritorno di malattia e sintomi. «Una revisione che tocca aspetti significativi dell’approccio alla patologia, che diviene così più inclusiva» commenta la Viganò in vista dell’evento.
«Purtroppo però, non possiamo dire lo stesso per le linee guida italiane che ancora attendono di essere implementate, rendendo difficile una standardizzazione dei trattamenti» aggiunge la ricercatrice che con SIRU e altre istituzioni e soggetti interessati ha realizzato le “Linee Guida Diagnosi e trattamento dell’Endometriosi”, al momento in attesa di approvazione presso l’Istituto Superiore della Sanità.
Tra i punti cardine del documento al vaglio dell’ISS, la creazione di centri specializzati che permettano un approccio multidisciplinare delle terapie volte a “spegnere” gli effetti dell’infiammazione cronica. Infatti, aggiunge l’esperta: «Ad assistere le donne in quello che è a tutti gli effetti un problema sociale devono esserci strutture di eccellenza dove oltre al chirurgo, sono presenti specialisti della fecondazione assistita, ma anche figure come l’andrologo, lo psicologo, il ginecologo per garantire a queste le cure più appropriate».
«In Italia, grazie anche alle sollecitazioni mosse da professionisti della salute e dalle tante associazioni di donne, le istituzioni hanno e stanno investendo in modo importante nella ricerca della patologia, ma l’applicazione delle Linee Guida rimane una necessità impellente, accanto a prevenzione, informazione e diritti sul lavoro« conclude l’esperta.
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