Disponibile un superfarmaco che colpisce tutte le diverse facce che può assumere il virus nell’organismo umano, si allarga così la possibilità di cura a persone che fino ad ora erano tagliate fuori dal trattamento
È disponibile in Italia il nuovo farmaco per trattare tutti i genotipi dell’epatite C. Un passo che l’Agenzia Italiana del Farmaco definisce importante per raggiungere l’obiettivo della scomparsa della grave malattia che porta alla morte. A seguito dell’esito positivo della trattativa con l’azienda produttrice GileadSciences è stata pubblicata oggi in Gazzetta Ufficiale la determina dell’Agenzia Italiana del Farmaco che autorizza l’ammissione alla rimborsabilità del medicinale Epclusa (che combina i principi attivi sofosbuvir e velpatasvir).
Il Servizio Sanitario Nazionale rende così disponibile un’ulteriore scelta terapeutica per il trattamento dei pazienti affetti da epatite C cronica. In tutta Italia negli ultimi due anni sono stati trattati 73 mila pazienti, ricorda Massimiliano Conforti, vice presidente dell’associazione Epac, e si stima che possano essere trattate altre 250 mila persone. Ora con un superfarmaco che colpisce tutte le diverse facce che può assumere il virus nell’organismo umano, si allarga così la possibilità di cura a persone che fino ad ora erano tagliate fuori dal trattamento e di poter così guarire completamente dalla malattia. L’accordo raggiunto su Epclusa, rileva l’Aifa, «da un lato consente di abbattere i costi e dall’altro, grazie ai nuovi criteri di trattamento individuati e presentati da Aifa nelle scorse settimane, segna un passo particolarmente significativo nell’attuazione e nella sostenibilità economica del piano di eradicazione dell’epatite C».
In sostanza dal prezzo di 16.600 euro si sarebbe arrivati a stabilire un prezzo del 50% ma grazie ad un accordo sulla base del volume utilizzato, il prezzo dovrebbe scendere attorno al 20%, una spesa per il servizio sanitario nazionale di circa 4 mila euro a paziente. «Siamo soddisfatti dell’esito della trattativa. Epclusa va ad aggiungersi alle altre molecole già disponibili nel nostro paese per il trattamento dell’epatite C (DAKLINZA, HARVONI, OLYSIO, SOVALDI, VIEKIRAX, EXVIERA, ZEPATIER). Questo significa che i pazienti italiani hanno adesso a disposizione tutti gli strumenti terapeutici esistenti sul mercato», ha detto il Direttore Generale di AIFA, Mario Melazzini che ora auspica che l’ingresso di nuove molecole contribuisca all’ulteriore abbattimento dei costi dei farmaci e stimoli la concorrenza, «strumento indispensabile perchè il mercato si arricchisca di prodotti innovativi a un prezzo sempre più basso, consentendo la sostenibilità del Servizio Sanitario Nazionale». «Un passo avanti per l’eradicazione» della malattia, secondo il direttore generale dell’Agenzia italiana del farmaco, Mario Melazzini. «Questo significa che i pazienti italiani hanno adesso a disposizione tutti gli strumenti terapeutici esistenti sul mercato».