Salute 30 Maggio 2022 12:33

Epatiti misteriose, casi in aumento. Gli esperti: «Non si interrompa il monitoraggio»

I casi di epatite misteriosa continuano a salire e l’Associazione italiana per lo studio del fegato invita a non abbassare la guardia

Epatiti misteriose, casi in aumento. Gli esperti: «Non si interrompa il monitoraggio»

Aumentano le segnalazioni di epatiti acute severe di origine sconosciuta nei bambini. Sono per la maggior parte casi lievi, ma non si dovrebbe interrompere il monitoraggio. Questo è il messaggio lanciato dagli epatologi dell’Associazione italiana per lo studio del fegato (Aisf) in occasione del webinar «Epatiti acute pediatriche». L’allarme è stato dato per la prima volta a fine 2021 dopo la segnalazione in Alabama di 9 bambini con epatite acuta severa di causa non nota, due dei quali hanno necessitato di un trapianto di fegato. La questione è rimasta inizialmente limitata agli USA . Non era emersa in Europa fino a marzo 2022, quando in Scozia sono stati segnalati 10 bambini con epatiteo.

I primi due cluster di epatiti misteriose negli Usa e in Europa

«Questi due cluster epidemiologici – spiega Mara Cananzi, epatologa e gastroenterologa pediatrica presso l’Azienda Ospedaliera Università di Padova – avevano molte caratteristiche in comune: rappresentavano un picco rispetto all’incidenza delle epatiti acute di quelle zone geografiche; riguardavano bambini piccoli sotto ai 6 anni; avevano forme severe con evoluzione verso l’insufficienza epatica con necessità di trapianto di fegato, non erano riconducibili a infezioni da virus epatotropi maggiori (A-E) né alle comuni cause di epatite acuta in età pediatrica». Lo scorso 5 aprile, dopo la segnalazione scozzese, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha lanciato un’allerta epidemiologica internazionale. Da quel momento sono aumentate notevolmente le segnalazioni.

I casi di epatite acute severe sono saliti a circa 400

«I casi si sono ampliati dapprima nel Regno Unito, unico paese con un picco epidemiologico reale rispetto agli anni precedenti», dice Cananzi. «Hanno fatto seguito segnalazioni dal resto d’Europa (soprattutto in Spagna, Italia, Belgio, Olanda, Portogallo, Svezia, Danimarca) e da altre zone del mondo. I casi sono saliti a circa 400, ma è un numero, seppure reale e fornito da fonti autorevoli, che fa riferimento a segnalazioni non sempre approfondite o ben caratterizzate. L’epidemia – continua – c’è stata effettivamente nei primi due cluster, mentre serve più prudenza negli altri Paesi, dove non è stato ancora confermato un vero e proprio picco epidemico e bisogna attendere che le segnalazioni vengano confermate».

Le cause delle epatiti sono ancora sconosciute, varie le ipotesi al vaglio

«L’eziologia di questi casi di epatite acuta severa nei bambini – aggiunge Cananzi – è ancora in via di definizione. Al momento una delle ipotesi prevalenti è quella di un’infezione virale (o di una sindrome post-infettiva) causata da un singolo virus o da più virus concomitanti in bambini piccoli la cui esposizione infettivologica è stata limitata nel corso della pandemia Covid-19. Attualmente il virus maggiormente indagato è l’adenovirus, comunemente responsabile di diversi tipi di infezione nei bambini, ma ulteriori studi sono necessari per confermare tale ipotesi. Al contrario è stato già escluso un ruolo della vaccinazione anti-Sars-CoV-2».

Il trapianto di fegato si rende necessario in una bassa percentuale di casi

«La probabilità che si arrivi al trapianto di fegato varia a seconda delle diverse casistiche dal 5 al 12% (solo in Alabama il 20% dei bambini colpiti ha richiesto il trapianto di fegato)», spiega Cananzi. «Questi numeri sono comparabili a quelli dei bambini con insufficienza epatica acuta in cui il rischio di trapianto di fegato – prosegue – può raggiungere il 20-30%, ma nettamente superiori a quelli comunemente osservati nei casi di epatite acuta di origine virale in età pediatrica. Occorre dunque verificare che i casi che stanno emergendo in queste settimane siano effettivi e valutarne accuratamente la gravità».

 

Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato

Articoli correlati
Vaccini, Oms e Unicef: “Oltre 120mila bambini a ‘dose zero” tra Europa e Asia Centrale”
La specialista regionale dell'UNICEF per le vaccinazioni in Europa e Asia Centrale: "Non c’è ragione per cui i bambini debbano correre il rischio di morire per malattie prevenibili con un vaccino. Dare priorità ai finanziamenti e investimenti sui programmi di immunizzazione e sistemi sanitari”
Virus respiratorio sinciziale, con anticorpo monoclonale alla nascita -70% di ricoveri
La somministrazione alla nascita di un farmaco contenente anticorpi contro il virus respiratorio sinciziale ha ridotto di circa il 70% i ricoveri nei bambini con meno di 6 mesi, in Lussemburgo, dove è stato introdotto questo programma di immunizzazione. Questi sono i dati che emergono da un'analisi coordinata dal ministero della Salute lussemburghese, i cui risultati sono stati pubblicati su Eurosurveillance
Morbillo: allarme Oms Europa, 30 volte più casi nel 2023
"La regione europea sta registrando un aumento allarmante dei casi di morbillo". E' il monito dell'ufficio regionale dell'Organizzazione mondiale della sanità (OMS) per l'Europa. "Tra gennaio e ottobre 2023 sono stati segnalati oltre 30mila casi da 40 dei 53 Stati membri della regione. Rispetto ai 941 segnalati in tutto il 2022, è un aumento di oltre 30 volte", avverte l'agenzia Onu per la salute
di V.A.
Trapianti: nuove speranze da fegato di maiale attaccato esternamente al corpo umano
Un team del chirurghi dell’Università della Pennsylvania ha attaccato esternamente il fegato di un maiale a un corpo umano cerebralmente morto e lo hanno osservato filtrare con successo il sangue. Si tratta di un passo in avanti verso la possibilità di provare la stessa tecnica anche in pazienti con insufficienza epatica
Diabete di tipo 1, se compare in bimbi under 10 ruba 16 anni di vita
L'Italia è il primo paese al mondo ad aver istituito uno screening del diabete di tipo 1 che come prima e importante conseguenza positiva consentirà di prevenire la chetoacidosi. Oggi infatti il 40% delle diagnosi di diabete di tipo 1 avviene in ritardo a seguito di un esordio drammatico, Senza contare che, quando la malattia ha un esordio precoce, prima dei 10 anni di età, si possono arrivare a perdere ben 16 anni di aspettativa di vita. Questi sono i messaggi lanciati da Valentino Cherubini, presidente della Società Italiana di Endocrinologia e Diabetologia Pediatrica (Siedp) che lancia un appello in occasione della Giornata Mondiale del Diabete che si celebra domani
di V.A.
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

Percorso Regolatorio farmaci Aifa: i pazienti devono partecipare ai processi decisionali. Presentato il progetto InPags

Attraverso il progetto InPags, coordinato da Rarelab, discussi 5 dei possibili punti da sviluppare per definire criteri e modalità. Obiettivo colmare il gap tra Italia e altri Paesi europei in ...
Advocacy e Associazioni

Disability Card: “Una nuova frontiera europea per i diritti delle persone con disabilità”. A che punto siamo

La Disability Card e l'European Parking Card sono strumenti che mirano a facilitare l'accesso ai servizi e a uniformare i diritti in tutta Europa. L'intervista all'avvocato Giovanni Paolo Sperti, seg...
Sanità

I migliori ospedali d’Italia? Sul podio Careggi, l’Aou Marche e l’Humanitas di Rozzano

A fotografare le performance di 1.363 ospedali pubblici e privati nel 2023 è il Programma nazionale sititi di Agenas. Il nuovo report mostra un aumento dei  ricoveri programmati e diu...