Salute 14 Maggio 2020 10:07

Epilessia e lockdown, problemi per il 40% dei pazienti. L’indagine LICE

Dal sondaggio condotto dalla lega italiana contro l’epilessia, emerge che su circa 1000 persone, di cui la metà affetti da epilessia, quasi 2 pazienti su 10 hanno manifestato il peggioramento dei propri sintomi durante la quarantena. Visite bloccate e difficoltà di gestire il follow-up della propria malattia per quasi 1 paziente su 2

«Durante il periodo di lockdown e a causa del forzato periodo di isolamento durante la fase più acuta della diffusione del Covid-19 in Italia, circa il 40% delle persone affetta da epilessia ha manifestato sintomi. Per il 18% di loro, quasi 2 su 10, si è verificato un peggioramento del numero delle crisi». È quanto emerge dalla nota della Fondazione Lega Italiana Contro l’Epilessia che, attraverso un sondaggio, ha fotografato lo stato di salute e benessere delle persone affette da epilessia durante la pandemia di Covid-19.

LEGGI ANCHE: EPILESSIA, CAUSA DI MORTE? ROMEO (FATEBENEFRATELLI SACCO): «NO AD ALLARMISMI, MA ECCO COSA FARE IN CASO DI CRISI»

«Secondo l’indagine eseguita attraverso un questionario anonimo con Google Moduli – precisa la fondazione – a cui ha aderito un campione di quasi 1000 persone, di cui metà affette da epilessia in un confronto tra pazienti e non, il peggioramento delle crisi è stato maggiormente riscontrato nelle persone in poli-farmacoterapia e con scarsa qualità del sonno. Il 46,9% dei pazienti, infatti, ha riferito di avere una scarsa qualità del sonno durante la quarantena, mentre il 19% ha riferito la presenza di sintomi depressivi e oltre la metà del campione invece ha lamentato un disturbo d’ansia».

LEGGI ANCHE: GIORNATA INTERNAZIONALE EPILESSIA, COLPITE 50 MILIONI DI PERSONE NEL MONDO E 500MILA IN ITALIA

«In questo periodo di difficoltà – spiega il Professor Oriano Mecarelli, Dipartimento di Neuroscienze Umane presso La Sapienza di Roma e Presidente LICE – la consueta assistenza ai pazienti è stata fortemente ridotta a causa dell’avanzare della crisi sanitaria che ha investito il Paese. Abbiamo voluto verificare, quindi, attraverso un questionario, lo stato di salute fisica e psicologica delle persone affette da epilessia in questo periodo. I risultati emersi obbligano a una presa di coscienza da parte dei neurologi che, oggi più di ieri, sono chiamati a valutare, oltre all’evoluzione della malattia e al successo di una terapia, anche aspetti altrimenti sottovalutati, come ad esempio la scarsa qualità del sonno. Da questi dati, infatti, emerge come i disturbi del sonno, da lievi a moderati, rappresentino un fattore di rischio per il peggioramento dei sintomi, soprattutto nelle forme gravi di epilessia» precisa.

«Nonostante la quasi totalità dei pazienti (il 93%) abbia continuato regolarmente le terapie anche durante il lockdown – continua la LICE – ben il 37% del campione ha riferito problemi nella gestione della propria malattia e difficoltà nel follow-up e nell’assistenza medico-sanitaria. Dall’indagine, infatti, emerge che il 38% delle persone affette da epilessia ha riferito di avere in programma un controllo neurologico che cadeva nel periodo di lockdown, ma che nella maggioranza dei casi (96%) non è stato possibile ricevere. La difficoltà di accesso ai farmaci e la necessità di incrementare la terapia sono state le altre due problematiche principali incontrate dai pazienti durante il lockdown».

«Il sondaggio ha confermato la presenza di diverse criticità. Per questo motivo – aggiunge il Dottor Giovanni Assenza, Consigliere MacroArea LICE Lazio-Abruzzo e Coordinatore del Centro per la Diagnosi e Cura dell’Epilessia del Policlinico Universitario Campus Bio-Medico – si rende necessaria la messa a punto di servizi di telemedicina per garantire un adeguato follow-up dei pazienti, in particolare in questo momento di pandemia. Durante il periodo di lockdown, però, la tecnologia è andata in soccorso ai pazienti. Tra le persone che necessitavano di contattare il neurologo curante, il 71% ha avuto successo: il 43% attraverso sms o WhatsApp, il 25% tramite e-mail e il 31% via telefono. Da questi dati, quindi, si intuisce come lo sviluppo e il potenziamento della telemedicina sia assolutamente necessario. Grazie agli strumenti tecnologici oggi disponibili, infatti, sarebbe possibile assistere a 360° le persone con epilessia, anche in momenti difficili per il Sistema Sanitario come questo» conclude.

 

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER DI SANITÀ INFORMAZIONE PER RIMANERE SEMPRE AGGIORNATO

Articoli correlati
Anziani e salute, Iss: “Uno su quattro rinuncia alle cure”
L'Iss: "La rinuncia alle cure è risultata più frequente fra le persone socialmente più svantaggiate o per bassa istruzione e fra i residenti nelle regioni del Centro e Sud d’Italia"
di I.F.
Epilessie e tumori cerebrali: dalla Lice raccomandazioni per il trattamento e un’efficace presa in carico
In occasione del mese di ottobre dedicato alla prevenzione oncologica, la Lice, Lega Italiana Contro l’Epilessia, con il suo Gruppo di Studio Epilessia e Tumori, accende i riflettori sull'epilessia legata ai tumori cerebrali
Depressione: gli italiani la conoscono, la temono, ma non la considerano una malattia
In Italia sono 3,5 milioni le persone con una diagnosi di disturbi depressivi. Eppure, tre nostri concittadini su quattro sono ancora convinti che la depressione non sia una malattia. Ma ne conosco i sintomi e ne temono le conseguenze. È questo il quadro che emerge da un’indagine SWG, condotta con il supporto di Johnson & Johnson Innovative Medicine in occasione della Giornata Mondiale della Salute Mentale
Dall’Aifa due linee guida per semplificare l’organizzazione delle sperimentazioni cliniche e regolamentare gli studi osservazionali
L’Agenzia Italiana del Farmaco ha approvato i due documenti fornendo chiarimenti rispetto alla normativa europea e nazionale vigente e adattando anche il contesto italiano ai Regolamenti UE
Epilessia, LICE: «La famiglia è caregiver più prezioso»
La LICE, Lega Italiana Contro l’Epilessia, in occasione della Giornata dedicata alla Famiglia, accende i riflettori su tutte le mamme, papà, fratelli e parenti che si prendono cura ogni giorno di una persona che soffre, ricordando che la famiglia rappresenta il caregiver più prezioso, e a volte insostituibile, per le prsone con epilessia
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

Percorso Regolatorio farmaci Aifa: i pazienti devono partecipare ai processi decisionali. Presentato il progetto InPags

Attraverso il progetto InPags, coordinato da Rarelab, discussi 5 dei possibili punti da sviluppare per definire criteri e modalità. Obiettivo colmare il gap tra Italia e altri Paesi europei in ...
Advocacy e Associazioni

Disability Card: “Una nuova frontiera europea per i diritti delle persone con disabilità”. A che punto siamo

La Disability Card e l'European Parking Card sono strumenti che mirano a facilitare l'accesso ai servizi e a uniformare i diritti in tutta Europa. L'intervista all'avvocato Giovanni Paolo Sperti, seg...
Sanità

I migliori ospedali d’Italia? Sul podio Careggi, l’Aou Marche e l’Humanitas di Rozzano

A fotografare le performance di 1.363 ospedali pubblici e privati nel 2023 è il Programma nazionale sititi di Agenas. Il nuovo report mostra un aumento dei  ricoveri programmati e diu...