Salute 30 Settembre 2022 12:28

Epistassi: tutto ciò che devi sapere

di Matteo Simioni, infermiere

Epistassi: tutto ciò che devi sapere

L’epistassi è la fuoriuscita di sangue dal naso. Può presentarsi come uno stillicidio, ovvero una caduta a goccia lenta e continua, o sotto forma di flusso abbondante.

L’epistassi è una problematica che interessa la popolazione adulta e pediatrica, in generale circa il 10-12% della popolazione salendo addirittura fino al 60% negli Stati Uniti. Sebbene la maggior parte dei casi sia autolimitante, quindi gestibile a domicilio dall’interessato e/o da chi lo coadiuva, in altri richiedono l’accesso a cure ospedaliere: si stima che l’epistassi rappresenti lo 0,5% degli accessi al pronto soccorso e oltre un terzo di tutte le emergenze otorinolaringoiatriche. Per quanto riguarda la distribuzione per età, l’epistassi si osserva maggiormente nei bambini e negli anziani nello specifico con età inferiore ai 10 anni o compresa tra 70 e 79 anni.

Quali sono le cause dell’epistassi

L’interno del naso comprende numerosi vasi sanguigni che si sviluppano vicino alla superficie, pertanto sono soggetti a irritazione e/o traumatismi. Le cause più frequenti di epistassi sono infatti:

  • il trauma locale, che può comprendere il soffiare con forza il naso o infilare le dita nello
    stesso, così come una caduta accidentale o dopo svenimento, un incidente domestico o
    stradale, la presenza di corpi estranei;
  • la secchezza della mucosa nasale, che solitamente dovrebbe rimanere umida, per
    l’esposizione all’aria secca e/o fredda e/o a polveri;
  •  l’ipertensione arteriosa (la quale può contribuire al persistere di un sanguinamento in atto);
  •  le allergie e i raffreddori ricorrenti che causano irritazione e infiammazione locale della
    mucosa;
  • l’utilizzo di spray nasali steroidei;
  • l’assunzione di farmaci che prevengono la formazione di coaguli di sangue (anticoagulanti
    e antiaggreganti piastrinici), i quali possono contribuire al persistere di un sanguinamento
    in atto;
  • le malattie o le disfunzioni della coagulazione (p.e. emofilia, malattia di Rendu-OslerWeber, malattia di VonWillebrand, etc.);
  • le malattie sistemiche (p.e. epatiche);
  • le neoplasie locali.

Consigli utili per il trattamento

In caso di epistassi è raccomandato:

  • soffiarsi delicatamente il naso per eliminare alcuni dei coaguli che si sono formati all’interno
    delle narici;
  • sedersi piegando leggermente il capo in avanti → non sdraiarsi o inclinare la testa all’indietro,
    per evitare di inalare e/o deglutire il sangue;
  • comprimere con delicatezza le narici verso la parte inferiore del naso, a livello dell’area
    morbida; non afferrare il ponte del naso tra gli occhi, in quanto inefficace;
  • premere da entrambi i lati anche se l’emorragia è solo da una parte;
  • stringere il naso per almeno 15 minuti (nei bambini è consigliato tra i 5 e i 10 minuti) avendo
    cura di non interrompere prima la compressione (interruzione del processo di coagulazione).
  • L’applicazione locale di ghiaccio, se posizionato alla radice del naso, potrebbe giovare in termini di coagulazione (il freddo provoca vasocostrizione). È controindicato invece inserire tamponi nasali (o garze o cotone) a domicilio, in quanto procedura che necessita di conoscenze e praticità propri di personale qualificato ed esperto.

Quando rivolgersi al medico

Qualora le azioni descritte al paragrafo precedente abbiano comportato un esito positivo, ovvero l’arresto dell’emorragia senza sintomi associati, è comunque consigliato contattare il proprio medico di base, per informarlo dell’accaduto, il quale deciderà se procedere ad accertamenti o meno. Nel caso in cui l’epistassi non dovesse arrestarsi dopo questi passaggi, o in ogni caso se associata a traumatismi o alla presenza di corpi estranei, è opportuno cercare assistenza medica dal proprio medico di base o nel più vicino pronto soccorso o dal medico di continuità assistenziale (guardia medica).

Sono segnali d’allarme la presenza dei seguenti sintomi e/o caratteristiche associati all’epistassi:

  • debolezza generale;
  • vertigini-capogiri alzandosi in piedi;
  • tachicardia, pallore, difficoltà a respirare;
  • assunzione di farmaci che prevengono la formazione di coaguli di sangue (vedi Paragrafo 3);
  • patologie di cui al Paragrafo 3.

Il sanguinamento dal naso, se frequente, può essere prevenuto mettendo in atto alcuni interventi:

  • mantenere la mucosa nasale umida mediante l’utilizzo di vaselina o soluzione fisiologica spray, riducendo il più possibile l’esposizione a fattori favorenti la secchezza (freddo, polveri, sostanze irritanti volatili);
  • usare l’umidificatore in casa e/o a lavoro se ambiente secco;
  • evitare traumatismi locali, quali l’inserimento delle dita nel naso (nei bambini: mantenere le unghie corte), starnutire a bocca aperta, soffiare il naso meno volte, non inserire corpi estranei;
  • mantenere controllati i valori della pressione arteriosa;
  • se si assumono terapie anticoagulanti o se affetti da patologie, di cui al Paragrafo 3, durante lo svolgimento di attività (lavorative, sportive) a rischio per traumi facciali, indossare delle protezioni;
  • prevenire i colpi di calore;
  • seguire una dieta equilibrata, ricca di vitamine e altri elementi nutrizionali in grado di migliorare la condizione dei vasi.

Le informazioni contenute in questo articolo non costituiscono, ne sostituiscono, una consulenza medica, nonché diagnosi o trattamento da parte di personale sanitario qualificato e specializzato.

Matteo Simioni, infermiere

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