Salute 17 Giugno 2024 14:54

Esami di maturità, Lucattini (psicoanalista): “Nel post Covid molti ragazzi ancora fragili “

Lucattini (psicoanalista): “Gli studenti di oggi sono reduci da due anni di Dad, una modalità che allora è stata ottimale, ma che ora lascia ancora degli strascichi”

di I.F.
Esami di maturità, Lucattini (psicoanalista): “Nel post Covid molti ragazzi ancora fragili “

Mancano meno di 48 ore alla prima prova scritta degli esami di maturità 2024. Provare ansia è normale, si sa. Ma gli studenti che hanno vissuto pandemia e didattica a distanza (dad) potrebbero percepirne di più dei giovani che hanno affrontato la medesima esperienza prima che esplodesse l’emergenza sanitaria a causa del Covid-19. Gli studenti di oggi “sono reduci da due anni di Dad, la didattica a distanza, a causa della pandemia di Covid-19”, spiega Adelia Lucattini, psicoanalista ordinario della Società psicoanalitica italiana. Una modalità che “allora è stata ottimale, ma oggi ha lasciato degli strascichi. Possiamo ipotizzare che la Dad, misura adottata in emergenza, fosse la scelta pedagogicamente e psicologicamente migliore sul momento, ma di cui, adesso, osserviamo ancora i lasciti meno positivi. Molti ragazzi stanno ancora cercando di riadattarsi alla normalità scolastica, dopo il periodo post pandemia, con conseguenze significative sul loro stato emotivo”, continua la psicoanalista, sottolineando come lo stress e l’ansia legati all’esame di maturità siano “un fenomeno universale, con alcune peculiarità specifiche del contesto italiano”.

Se le aspettative sono troppo elevate

“Affrontare l’esame di maturità è un momento emozionante, ma inevitabilmente stressante, sia per gli studenti, che per i loro genitori – prosegue Lucattini – Quest’anno, inoltre, i doppi diplomi in diverse lingue, tra cui cinese, arabo e russo, oltre al greco per il classico e la matematica per lo scientifico, hanno ulteriormente intensificato il carico di studio e la preoccupazione”. Secondo i dati del ministero dell’Istruzione e del Merito, quest’anno saranno 526.317 gli studenti coinvolti nelle prove (512.530 candidati interni e 13.787 esterni), mentre le commissioni saranno 14.072, per un totale di 28.038 classi. “Le aspettative personali e genitoriali elevate, la separazione dai compagni e l’incertezza riguardo al proprio futuro accademico e lavorativo, sono alcune delle principali cause di stress – analizza l’esperta -. Gli studenti spesso si sentono sopraffatti da ansie interiori proiettate sulla commissione esaminatrice, anche per questo la temono molto”.

La Gen-Z

Gli esami inizieranno mercoledì 19 giugno con la prova scritta di italiano, seguita dalla seconda prova nazionale sulla materia d’indirizzo il giorno successivo. “È fondamentale che gli studenti capiscano che questo è un momento unico di celebrazione e crescita, un vero e proprio ingresso nella giovinezza, anticipazione della successiva età adulta – evidenzia Lucattini -. Con il giusto approccio, può diventare un’esperienza positiva e appagante”. Un recente studio dell’American Psychological Association (Apa) ha rilevato che l’81% degli adolescenti della ‘generazione Z’ ha sperimentato uno stress più intenso durante la pandemia di Covid-19. Questo stress è particolarmente accentuato tra gli studenti che perseguono il programma di diploma internazionale o doppi diplomi, sempre più diffusi anche in Italia. I risultati mostrano che il 50,2% degli studenti si sente stressato quotidianamente durante l’anno scolastico, con l’85,8% che individua il carico di lavoro come principale fonte di affaticamento, insonnia e stress. Altri fattori includono la preoccupazione per i voti (82,8%) e le difficoltà nel bilanciare responsabilità accademiche e personali (64,4%).

Il ruolo genitoriale

“In questo contesto, il ruolo dei genitori è cruciale – rimarca la psicoanalista -. È importante che cerchino di contenere le proprie ansie e preoccupazioni per i figli e li sostengano nell’affrontare al meglio questo periodo. Gli effetti dello stress protratto, come le difficoltà di attenzione e concentrazione, i cambiamenti nel ritmo sonno-veglia e i disordini alimentari, sono comuni tra i maturandi, ma con il giusto supporto emotivo, se necessario, con un intervento ‘ad hoc’ di uno specialista o psicoanalista, mirato sulla maturità e sulle scelte immediatamente successive, queste difficoltà – conclude Lucattini – si possono superare efficacemente”.

 

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